C'è chi tortura gli uomini, e c'è chi lo fa con gli animali. E sono in pochi a protestare. Il consumatore che versa il suo obolo acquistando un prodotto dei due big del mercato, Philip Morris e British American Tobacco, non sa che l'«efficacia» degli additivi che sta inalando con il fumo di sigaretta, per diretta ammissione di queste aziende, è stata testata su animali vivi, che dopo sono morti o sono stati soppressi.
Philip Morris e BAT lo ammettono ufficialmente di essere torturatori di animali. Basta dare un'occhiata ai loro siti internet per trovare tutto nero su bianco: la prima fa i test sugli animali nei suoi laboratori, ma cercando di «ridurre dolore e sofferenza al minimo», mentre la seconda spiega che la loro azienda non fa il lavoro sporco, ma lo appalta a società specializzate.
Aziende criminali
Ogni giorno migliaia di cani, gatti, maiali, agnelli, galline, scimmie, ratti, criceti vengono torturati con congegni e maschere, immobilizzati su sedie di contenzione o rinchiusi in contenitori-bara per esperimenti orribili ed inutili.
Ai cani Beagle vengono fatti dei buchi nella gola attraverso i quali sono forzati ad inalare fumo da sigarette concentrato, fino alla morte prematura. Alle scimmie vengono somministrati nicotina e additivi ad alte dosi, che vengono inalati, ingeriti, spalmati sulla pelle. Animali gravidi sono imprigionati in gabbie strettissime per studiare l’effetto della nicotina sui feti.
Continua a leggere in questo sito