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§ Ai cinici bisognerebbe vietare di vedere film d'amore §

Creato il 30 aprile 2010 da Faith

L'appartenenza è un costrutto molto caro a noi sistemici (eh, figo dire "noi sistemici" , magari anche con un po' di superiorità e puzza sotto al naso § Ai cinici bisognerebbe vietare di vedere film d'amore § ). L'appartenenza e l'individuazione dalla famiglia d'origine, ma l'appartenenza e l'individuazione, naturalmente in maniera diversa, riguarda anche i gruppi e i ruoli sociali.

Dovrei incuriosirmi anche di questo, io non solo non ho un autentico senso di appartenenza alla mia famiglia (la questione del doppio legame patologico è un altro capitolo

§ Ai cinici bisognerebbe vietare di vedere film d'amore §
 ), non ho di sicuro un'appartenenza nè al gruppo che rappresenta il mio sesso biologico nè a quello che rappresenta il mio orientamento sessuale. Non appartengo nemmeno al gruppo dei secchioni e nemmeno precisamente a quello dei nerd, perchè pare che il mio QI sia troppo alto per i primi e perchè ho sì passato anche io la mia fase Star Trek, ma non ho mai messo le orecchie a punta, per i secondi.

Non ho mai avuto un gruppo di riferimento alle spalle, per dirla alla moretti, ho sempre fatto parte della minoranza. E pensate bene a questo concetto, perchè all'infinito significa che non fai parte di nessuno se non di te stesso. E mentre il lettore già alza il sopracciglio dinanzi a questa autodeterminazione, vi dirò che non è poi questa gran cosa. Perchè l'appartenenza è il vero presupposto per l'individuazione, rischiare nelle relazioni, rischiare nell'amore, e tanto impegno e compagnia cantando con altre frasi patetiche.

Naturalmente, a parte le cravatte, non divido praticamente nulla con il gruppo di riferimento del mio orientamento sessuale. Non divido l'obbligo sindacale di aver visto tutte le puntate di L-Word, ma mi sono soffermata solo su quelle dove c'era quella topa di Carmen, non ostento quel romanticismo tutto così femminile, non sono mai andata a un concerto di Gianna Nannini, non ho mai frequentato un Arcigay, non me ne frega nulla di quello che fanno Veronica e Sarah del Gf, ma soprattutto, più di tutto, non ho alcun interesse per il cinema "di categoria", per così dire.

[Naturalmente inviterei a una riflessione sul proprio orientamento sessuale chiunque non dovesse annusare l'ironia di tutto ciò, perchè si sa che le lesbiche sono prive di senso dell'ironia!

§ Ai cinici bisognerebbe vietare di vedere film d'amore §
 ]

Tutto questo preambolo era per prendere contatto con un dato di realtà che, date le premesse, sconcerta: ho visto VIOLA DI MARE.

Viola di mare aveva tutti gli argomenti contro:

- è un film su due lesbiche

- è una produzione italiana, ma soprattutto è una produzione di MARIA GRAZIA CUCINOTTA

- è tratto da un libro. I film tratti dai libri hanno una altissima percentuale di pessima riuscita rispetto al libro. E il libro era un libro di argomento lesbico! Altro elemento assolutamente satanico!

Se le premesse erano queste, quale spaventosa motivazione può mai avermi spinta a fare una cosa che mai nella vita avrei fatto, impiegando quel tempo della mia vita in attività più soddisfacenti come guardare tutta la videografia delle pussycat dolls?

Il lettore più acuto e attento sa che sono poche le cose che possono smuovere la mia pigrizia, soprattutto di fronte a una cosa che non mi incuriosisce affatto. Una di questa era la clamorosa scusa di vederlo con la Pau (ma molto probabilmente arrivata dinanzi al cinema avrei cambiato idea per qualsiasi altro film

§ Ai cinici bisognerebbe vietare di vedere film d'amore §
 ), salvo poi scontrarsi con la reciproca scarsa motivazione. Un'altra ha a che fare col vento, quello che se ti accarezza non devi fidarti di lui. Vento fa fiinta di non sapere che se chiede io scatto sull'attenti e attendo i comandi, come un soldatino ligio al dovere.

Vento è stato anche molto carino questa settimana, probabilmente non era la specifica volontà ventosa, ma ha aiutato i pensieri a non concentrarsi solo e unicamente sugli avvenimenti di Matre. Naturalmente da oggi pomeriggio siamo tornate ad odiarci, ma ormai appartiene alla natura della nostra relazione, io sasso, lei vento, e io stamattina mentre mi rigiravo nelle mie crisi d'ansia avevo proprio pensato: - Uao, forse non siamo mai arrivate ad una intera settimana andando così tranquillamente -

Le ultime parole famose, dovevo pensarci, sciocca me.

Comunque il vento mi sussurra che su youtube si può tranquillamente vedere tutto il film. E questi sono i pensieri che ora permeano la mia mente dopo la visione:

- Alla fine si dice che sia tratto da una storia vera. Questo non so dirlo, però a onore di cronaca, va riportato che nel '700 erano effettivamente noti casi di donne che si travestivano da uomini per stare insieme.

- Ancor prima di vedere il primo fotogramma dico al vento: - Sento puzza di L'altra metà dell'amore. Scommetto che almeno una muore - . E la puzza dell'odioso film canadese resterà per varie ragioni per tutto il film.

- Dopo i primi 5 minuti penso che non è un film lesbico, ma un film su una stalker donna che infastidisce un'altra donna, dai ripetuti tentativi che fa per metterle le mani addosso e infilarle la lingua in bocca

- Dopo i primi 10 minuti ho messo già la ics su tutti i clichè possibili e immaginabili che può avere un film su due donne. C'è il paese piccolo e la gente che mormora, c'è lei chiusa in casa da un padre violento, ci sono vari moti di indignazione, ma soprattutto ci sono LORO, le due tipe, che sin dal primo approccio sanno già dove mettere le mani.

- Naturalmente, come si iniziano a vedere un po' di sesso diventa chiarissimo qual è il target del film, ed è sempre il solito: SONO I MASCHI. Inquadrature supereroticostucchevoli delle due che fanno sesso senza un nemmeno un lenzuolino addosso, per paura di perdersi una tetta o una chiappa.

- La struttura dei dialoghi, invece, serve a soddisfare il target lesbico cui il film chiaramente si rivolge. A parte la banalità, infatti, è possibile registrare in ognuno dei dialoghi tra le due innamorate una frase da bacio perugina saffico. Tra le più gettonate sicuramente: TU LA LUNA VUOI, che con il verbo alla fine fa un po' costrutto latino e ha quel significato imprevedibile come una rima Cuore-Amore.

- Alla fine, naturalmente, una delle due muore. Di parto. Ella, infatti, si fa mettere incinta dal suo altrettanto stucchevole amico d'infanzia imbecille e innamoratissimo. Veramente drammatica la scena in cui mentre lei accoglie l'augello, l'altra è a lavoro e assume i medesimi comportamenti rudi del violento padre. Quando si dice il trigenerazionale...Per non parlare dell'unica scopata normalmente abile, come direbbe Meluzzi, (che domenica ha detto che gli omosessuali sono diversamente abili perchè non si riproducono), che si caratterizza per la sofferenza di lei, che finge indifferenza. E qui naturalmente mi sono posta io una domanda: ma andò sta scritto che questa doveva uscire incinta al primo sparo di proiettile? MAH! Misteri della temperatura basale

- Lei muore di parto e qui il film lascia un pericolosissimo sottotesto, che le lesbiche che vanno a vedere il film naturalmente non colgono perchè sono straziate dalle lacrime, ma che io con il mio cinismo colgo eccome. La sua morte di parto suona come un sinistro finale giusto e punitivo per chi aveva osato chiedere troppo, spingendosi ad infrangere le regole del "buon vivere condiviso" per tutto il film, il tutto suona come la giusta punizione per l'egoismo di chi aveva tentato questo salto verso un amore impossibile, egoista e sterile, sempre per dirla alla Meluzzi

§ Ai cinici bisognerebbe vietare di vedere film d'amore §

In definitiva, un film che allo spettatore non lascia emotivamente molto, ma che dopo il primo nudo già ti attanaglia con una domanda:

NEL 1800, COME CAZZO FACEVANO A ESSERE COSì BEN DEPILATE?


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