Non è una novità che la grande stampa nazionale abbia un pregiudizio favorevole verso il professore della Bocconi oggi presidente del consiglio e non c'è pertanto da meravigliarsi se la sua apparizione televisiva nella trasmissione di Fabio Fazio abbia ricevuto stamattina consensi unanimi, ai limiti dell'agiografia.
In realtà, un talento Monti lo ha mostrato, quello di parlare molto senza dire nulla, caratteristica che ha in comune con tanti politici di quella che fu la Democrazia Cristiana, e la propensione agli eufemismi, come quando ha definito il crollo borsistico di Unicredit, che in pochi giorni ha perso metà della sua capitalizzazione, come una "spiacevole diminuzione" di valore. Alla fine si può dire che, come era facilmente prevedibile, il premier non ha fatto alto che ripetere le rassicurazioni fatte il giorno prima sulla messa in sicurezza dei conti e sulla tenuta del sistema bancario italiano, cercando evidentemente di rassicurare i mercati. Purtroppo però i mercati non gli hanno dato retta, mostrando anche oggi di non credere molto al successo delle ancora oggi deludenti vertici tra leader europei (Kerkel e Sarkozy hanno consumato oggi un nuovo deludente incontro, decidendo solo di introdurre una tassa, la cd Tobin Tax, se sarà condivisa da tutti i paesi, quando la Gran Bretagna l'ha già bocciata).
Spread tra i btp e i bund a 531 e Unicredit ancora in perdita del 12,81% a 2,286 € è stato il verdetto finale della giornata finanziaria di oggi, tanto per far capire che tutto è ancora da fare, ammesso che lo si voglia fare.
Ma per la stampa libera, indipendente e soprattutto autorevole, le parole di Mario Monti sono state accolte con notevole soddisfazione. Certo che non ci si poteva aspettare che fosse Fazio, sempre attento a non mettere a disagio i suoi ospiti, a fare qualche domanda scomoda al professore, ma una intervista così soporifera raramente ha ottenuto così ampi consensi.
Da qualche giorno, in realtà, giornali e media in generale, compresi i blog (molti blogger hanno diminuito sensibilmente la loro attività), sembrano vivere una specie di momento di sospensione, in attesa che succeda qualcosa che possa finalmente fargli rompere gli indugi e celebrare definitivamente l'affermazione del loro presidente del consiglio preferito, Super Mario salvatore della Patria e dell'Euro.
Una situazione che per alcuni crea situazioni paradossali, come per Il Fatto Quotidiano, che negli articoli di prima pagina esalta l'azione del nuovo governo (e naturalmente quella di equitalia, solo fino a qualche giorno fa descritta come il male assoluto), mentre nei meandri dello spazio del sito, tra i blogger collegati, serpeggia l'insoddisfazione e la critica, a cominciare da quella della prima firma del giornale, quel Marco Travaglio che da tempo sembra aver perso lo smalto dei tempi migliori.
L'attesa dell'inizio della fase 2, anticipata dal ministro Corrado passera sulle colonne del Corriere della Sera, si fa sempre più forte, volendo tutti verificare la capacità delle misure messe a punto dal governo capaci far riprendere la crescita economica del paese. Prime fra tutte quelle liberalizzazioni dei servizi e delle professioni, anche perché una delle grandi e profonde inchieste de L'Espresso ha individuato chiaramente i veri responsabili della crisi economica e finanziaria dell'Italia, che non sono la finanza internazionale, la massoneria o altri poteri nascosti, ma la terribile lobby dei...tassisti, veri manipolatori del potere e tessitori delle più oscure trame del potere.
Si potrebbe pensare che il nuovo slogan del partito di Monti potrebbe essere: "Più taxì per tutti!"