"In tutte le regioni bagnate dal Po c'è l'esercito padano. Aspettano che succeda qualcosa, aspettano un lampo per mettersi in cammino. Che l'Italia va a picco l'hanno capito tutti, perciò bisogna preparare qualcosa di alternativo: la Padania”
Quanto sopra riportato è il copia e incolla di un lancio di agenzia “ANSA” di ieri. La frase è stata pronunciata dal MINISTRO DELLA REPUBBLICA Umberto Bossi. Dopo aver insultato i Sindaci che lo hanno accolto al canto del nostro inno Nazionale. Per chi come me, anagraficamente, ha attraversato gli anni dei tentativi eversivi fascisti e, i così detti “anni di piombo” con la lotta dello Stato alle “bande armate” e alle legiferazioni speciali per una “efficiente” lotta all’eversione, la risposta da parte dello Stato avrebbe dovuto essere l’arresto immediato e la contestuale destituzione dalla carica del ministro suddetto. Sono altresì profondamente indignato che da parte della pseudo opposizione parlamentare non sia arrivata neanche la richiesta di una convocazione del suddetto ministro e del ministro degli interni a riferire in Parlamento sull’esercito padano. Potrei terminare semplificando che ci troviamo di fronte o a un ministro in preda a demenza senile che non sa coniugare la gravità delle parole che gli escono dalla bocca, oppure di un ministro infedele al giuramento prestato con fini evidentemente eversivi.
Al fatto già di per se grave di ieri, dobbiamo registrare quanto oggi è successo a Venezia. I rappresentanti dello Stato (quindi emanazione governativa) hanno impedito lo svolgimento di una manifestazione antifascista richiesta il 3 di agosto. Le stesse richieste del sindaco Orsoni restano da parte delle emanazioni governative inevase causando gli scontri e i conseguenti feriti.
Credo che ce ne sia a sufficienza perché questo governo già delegittimato da un premier piduista, amico di mafiosi e faccendieri venga dimissionato, e mai più leghisti nei ministeri.
Loris