Uno “sterminio” silenzioso, sconosciuto ai più, le cui dinamiche sono sconvolgenti. Si tratta di quello che la AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) ha segnalato come il “massacro dei gatti neri” che nel 201 ha visto, in Italia, l’uccisione o il rapimento di 30.000 felini e 22.000 dall’inizio del 2011. Dalle indagini AIDAA è emerso che i gatti neri sono vittime di una vera e propria caccia: da una parte chi li utilizza (talvolta allevandoli) per ricavarne il pelo e rivenderlo alle concerie, dall’altra chi li usa per veri e propri riti sacrificali. Una notizia che lascia increduli, non c’è che dire. Ma i portavoce dell’AIDAA ci hanno personalmente confermato questo macabro trend: le pellicce di gatto nero vengono utilizzate per confezionare capi di pelliccia a basso costo (colli, interni di giubbotti, cappellini, ecc…). 300 mila sono infatti i capi ricavati dai poveri felini realizzati all’interno di laboratori clandestini. I gatti vengono letteralmente rapiti sia dal proprio domicilio che dalle colonie feline, e- come detto- in alcuni casi allevati e poi venduti da persone senza scrupoli all’industria della pellicceria contraffatta.
In costante diminuzione, seppur ancora rilevante, è invece il fenomeno dei riti sacrificali. Ebbene sì, c’è chi- soprattutto nella notte di Halloween o in quelle di luna piena, ma non solo- effettua “ronde” per le città al fine di catturare gatti neri da utilizzare per riti esoterici e/o satanici. (AIDAA sta cercando di organizzare, per il mese di dicembre, un convegno in cui verranno invitati esorcisti, wicca e satanisti per discutere l’argomento…).
E proprio per rivolgeree l’attenzione a questi fenomeni a doir poco sconcertanti che l’AIDAA ha organizzato un evento simbolico nella notte tra domani 17 novembre e venrdì 18, in cui si invitano le famiglie ad accendere un cero alla finestra, o lasciare accesa una luce per protestare contro questo assurdo massacro. Al momento, hanno già aderito 19.800 famiglie ialiane e oltre 200 famiglie residenti ad Alessandria e provincia, ma i numeri, ci dicono, stanno aumentando di ora in ora.