AIDS: c'è chi sostiene essere una colossale montatura

Creato il 01 maggio 2013 da Michelotto
In appendice al discorso appena concluso sui disturbi dell' immunità, mi sembra opportuno e doveroso dedicare un post anche all' AIDS che, a più di trent' anni dall' inizio della sua diffusione, continua a minacciare l' umanità, a far parlare, e soprattutto a dividere i pareri degli scienziati sulle sue cause.
Sì, perchè, come molti ancora non sanno, la versione ufficiale, l' unica che trova spazio su tutti i mass media, che vede nel fantomatico virus HIV il responsabile del crollo del sistema immunitario di chi si considera affetto da questa nuova malattia, e che si può sintetizzare nell' equazione: test HIV positivo = AIDS = morte, è da molti anni affiancata da una tesi negazionista sostenuta da centinaia di scienziati, di cui l' insigne virologo di fama mondiale Peter Duesberg (pioniere nella ricerca sui retrovirus) è il capofila.
In Australia addirittura scienziati fuori dal coro si sono organizzati in un  gruppo indipendente, The Perth Group, per portare avanti il loro discorso di controinformazione.
Fra i più illustri "eretici" figurano il Premio Nobel per la Chimica Kary Mullis, che qualcuno ha osato tacciare di incompetenza per essersi schierato veementemente contro l' ortodossia (qui trovate una sua intervista), pur essendo "soltanto" un biochimico, trattandolo così alla stregua di un qualsiasi lustrascarpe, come se per essere ben documentati sui fatti e saper argomentare in modo logico fosse necessario essere virologi.
Degno di menzione anche il biologo molecolare dr. David Rasnick, che ha lavorato con Duesberg e scritto "La Vera Storia dell' AIDS".
E a proposito di libri che sostengono la tesi alternativa, la lista è talmente lunga che non è assolutamente il caso di citarli tutti (si possono trovare molti titoli cliccando qui).
E' sufficiente menzionare quello di Peter Duesberg, data l' importanza dell' autore, ormai diventato un classico: "AIDS: il virus inventato".
E per completare il breve elenco di dissenzienti, non posso non menzionare un italiano, anche per la sua  vicenda venuta recentemente  alla cronaca che automaticamente mi riporta la mente alla Santa Inquisizione, e cioè il dr. Marco Ruggiero, docente di Biologia Molecolare all' Università di Firenze.
La vicenda, che avrebbe potuto costare al docente sanzioni disciplinari, riguarda una lunga indagine svolta sul suo operato a causa di alcune denunce sporte nei suoi confronti per la sua nota teoria negazionista che avrebbe anche inculcato ai suoi studenti e per un discusso rimedio da lui messo a punto. C' era stata anche una raccolta firme per una petizione in suo favore, ma per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi (forse perchè lo scienziato si è visto costretto a ritrattare, almeno formalmente).
Non ha avuto invece altrettanta fortuna il dr. Duesberg, che ha dovuto subire una vera persecuzione da parte dell' ambiente scientifico, che lo ha prima apertamente osteggiato, screditato e poi ostracizzato tagliandogli i fondi per la ricerca, e nel 2009 gli è stata ritirata una sua pubblicazione (poi ricomparsa nel 2011 su una rivista italiana) a causa delle proteste
L' occulto complotto scienza-politica-economia ha evidentemente paura che queste idee sovversive possano contagiare (è proprio il caso di dire) la gente comune più di quanto possa fare il presunto virus, ma soprattutto avere conseguenze sulle politiche delle nazioni, come è già avvenuto quando in Sudafrica tra il 2000 e il 2008 l' allora presidente si oppose all' utilizzo dei farmaci antiretrovirali (AZT in testa) per la popolazione di quel Paese particolarmente martoriata dalla "peste del secolo" (decisione che fu oggetto di aspre critiche da parte della comunità internazionale).
In effetti in questa faccenda ci sono molte cose che non quadrano, molte "stranezze": la tanto paventata e profetizzata mega-epidemia che avrebbe dovuto falcidiare l' umanità nel giro di pochi anni non c'è stata (e non certo perchè i costumi sessuali dagli anni '80 ad oggi siano tanto cambiati); un virus anomalo dal periodo di incubazione insolitamente lungo e che va incontro a continue mutazioni, tant' è che è messa ancora in discussione la sua stessa esistenza; un vaccino, anche questo più volte annunciato, che non arriva mai; i discussi test che possono far risultare lo stesso soggetto  sieropositivo in un caso e sieronegativo in un altro, a seconda delle procedure; i troppi soggetti che, pur essendo stati dichiarati sieropositivi, non sviluppano la malattia neanche dopo decenni, mentre altri, risultati sieronegativi, manifestano tutti i suoi segni caratteristici.

Questi i principali  punti oggetto di discussione da parte dei contestatori, che individuano invece in un terreno biologico profondamente minato da stili di vita innaturali e votati ad ogni tipo di eccesso, in particolare il consumo di droghe e farmaci, la vera causa dell' AIDS (un concetto che non mi suona nuovo).
Le statistiche sembrano suggerire tutto questo, e non sono tanto pochi i casi di malati ritenuti spacciati dalla medicina ufficiale che hanno potuto guarire, o migliorare, senza l' uso dei farmaci normalmente utilizzati (che in realtà uccidono più lentamente di quanto possa fare la malattia), ma grazie ad approcci miranti a rafforzare il sistema immunitario.
Vorrei segnalare a tal proposito una notizia di cui, c'è da giurarci, non avete mai sentito, nè sentirete mai parlare:
Nel 1984 dieci pazienti affetti da sarcoma di Kaposi (uno dei circa trenta quadri patologici che fanno scattare automaticamente la diagnosi di AIDS se l' apposito test si rivela positivo), convinti da Michio Kushi (il più autorevole esperto di macrobiotica) a sperimentare le sue indicazioni dietetiche per verificarne l' efficacia anche in una condizione difficile come la loro, furono oggetto di un lungo studio di monitoraggio presso l' Università di Boston coordinato dalla dr.ssa Martha Cottrell. I risultati incoraggianti portarono presto ad estendere l' esperimento ad altri dieci pazienti con la stessa patologia con esiti molto interessanti.
Purtroppo le informazioni di cui dispongo si fermano ad aprile 1988: a quella data comunque, quattro dei venti pazienti originari erano sopravvissuti più di quattro anni dalla diagnosi, e per altri due, ancora vivi e vegeti, la sopravvivenza arrivava a circa sei anni.
Si tratta di un risultato notevole se si tiene conto delle condizioni molto gravi in cui i malati versavano all' inizio dell' esperimento e che la sopravvivenza media per questo tipo di patologia è di 22 mesi dalla diagnosi (trovate i particolari della storia qui, e i riferimenti bibliografici in fondo).   
Pur senza avere certo la presunzione di entrare in questa seria, complessa e delicata diatriba, non avendo le competenze necessarie, non posso ignorare testimonianze come questa, nè fare a meno di alcune semplici considerazioni dettate dal buonsenso, tutti motivi che mi inducono ad abbracciare la tesi dei dissidenti, di gran lunga più verosimile e convincente.
Mi piacerebbe infatti chiedere a tutti quei cervelloni "benpensanti", quei farabutti  che dall' alto del loro pulpito si permettono di fare la voce grossa nei confronti di colleghi certamente di non minore dignità, da dove sia sbucato questo famigerato virus e come mai, fra le tante migliaia di specie animali, abbia colpito proprio noi umani e soltanto noi. E, singolare coincidenza, tutto questo avviene proprio oggi, in concomitanza con l' epidemia di allergie, malattie autoimmuni (che una volta non esistevano) e di malattie degenerative in genere, cioè  tutte quelle patologie in cui è implicato, guarda caso, proprio il sistema immunitario.
Pensate che forme di vita  primitive comevirus e batteri esistono su questo pianeta da molto prima della comparsa dell' uomo, perciò se ci fosse incompatibilità fra loro e noi la nostra specie si sarebbe già estinta da moltissimo tempo, considerata l' assoluta mancanza,  nella preistoria, di condizioni igieniche, e ovviamente di vaccini e antibiotici.
Invece per milioni di anni non è mai successo niente di simile a ciò che sta accadendo oggi nella nostra pur evolutissima società  (ma guarda un pò i casi strani della vita!).
E poi, che interesse avrebbero  scienziati affermati nel demolire una teoria universalmente accettata, e tutto sommato plausibile,considerati tutti gli ostacoli che questo comporta e l' impopolarità cui vanno ad esporsi? Interessi ce ne sono invece, eccome, proprio fra gli appartenenti alla fazione opposta.
Ma non c'è niente da fare, così va il mondo: la storia è costellata di tanti "pazzi" che hanno subìto, almeno all' inizio,  lo scetticismo, l' attacco e l' ostracismo  del sistema per le loro idee rivoluzionarie, o magari semplicemente scomode. Un esempio su tutti: Galileo, che subì addirittura la scomunica da parte della Chiesa.
Quello di Duesberg e compagni non è certo il primo esempio del genere, e purtroppo non sarà l' ultimo.
 
 
Michele Nardella
Riferimenti bibliografici:
"Patients with Kaposi Sarcoma who opt for no treatment" Lancet, July 1985;
"AIDS, macrobiotics & natural immunity" M. Cottrell, Japan Pubblications, New York 1990

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