Aikido Tendoryu: trova la forza del bambù (terza parte)

Da Stefano Bresciani @senseistefano
Data: 2 febbraio 2016  Autore: Stefano Bresciani

A differenza di altri tipi di legno che richiedono un lungo processo di lavorazione e di finitura, il bambù non ha bisogno di tutto questo. Il bambù è già pronto all’uso ed esprime al meglio se stesso per quello che é in natura.

Anche per l’uomo potrebbe essere così: attraverso la formazione e la pratica di qualsiasi attività, professionale o amatoriale, si può sviluppare il proprio modo di essere sempre pronti, centrati, presenti, dando il massimo di se stessi e quindi ottenere più facilmente dei risultati soddisfacenti. Dobbiamo essere sempre pronti, come il bambù.

Il guerriero, come il bambù, è sempre pronto all’azione.

E tu lo sei? Riesci a esprimere la versione migliore di te stesso, in ogni istante, in qualsiasi stato emotivo, con chiunque? Nessuno è nato pronto anche se è un detto popolare, dalle nostre parti o negli Stati Uniti (“I’m born ready!”, non ricordo in quale film l’ho sentito…), quel che conta è IMPARARE A ESSERE PRONTI!

Essere incondizionatamente presenti nell’attimo in cui sta accadendo qualcosa, una versione simile al “qui e ora” del buddismo zen, questo è quello che sto continuando ad allenare, nel dojo come nella di tutti i giorni. L’Aikido e il Tendoryu in particolare mi stanno tutt’ora aiutando molto nel perseguire questo obiettivo, difficile ma non impossibile… di certo non alla portata di tutti.

E sai perché dico questo? Poiché ogni giorno sento persone che si lamentano del presente, che si preoccupano del futuro, che rimpiangono il passato. Le classiche frasi: “ah, se solo avessi scelto di… “, “se tornassi indietro farei…“, “quando andrò in pensione potrò fare… ma chissà se ci arriverò?” “in Italia le cose non cambieranno mai...” ecc. ecc. Hai una vaga idea dell’insoddisfazione generalizzata che le mie (credo spesso anche le tue) orecchie debbono sentire?

Beh, il paragone al bambù potrebbe aiutare molte persone, così come la pratica dell’Aikido, solo che non tutte le persone vogliono essere aiutate e continueranno a vivere nel loro presente, fatto paradossalmente di scarsa presenza. Non ottengono ciò che vogliono perché non credono di poterlo ottenere fino in fondo, non sono abbastanza centrati, pronti ad agire… non agendo di conseguenza non ottengono nulla se non l’ennesimo lamento/rimpianto/preoccupazione.

La mia non è polemica o avversità nei confronti di queste persone, tutt’altro, è compassione. Vorrei poter fare qualcosa per loro ma per comprendere l’enorme forza del bambù bisogna avere almeno una caratteristica che conduca al bambù, e io credo in primis che si possa iniziare da questa:

essere pronti a migliorare!!!

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Nato e residente a Leno (BS) studio e pratico arti marziali dal 1994. Ho iniziato col Karate ma dopo aver insegnato per alcuni anni e ottenuto la cintura nera 3° dan ho dovuto abbandonare a causa di problemi fisici e non solo... Ho intrapreso la pratica dell'Aikido nel 2003 per stare meglio con il corpo e dopo aver superato l'esame di 2° dan ho avviato l'insegnamento nella Bushidokai ShinGiTai, associazione che ho fondato nel 2009 in qualità di Presidente. Dopo aver ricevuto il 1° livello Reiki nel 2005 ho iniziato a praticare Tai Chi, Iaido (ora cintura nera) e meditazione (Zen è la mia preferita), applicando con successo l'energia vitale in qualsiasi attività lavorativa (geometra è il mio impiego principale) e relazionale (sono felicemente sposato e padre di due splendide bimbe). Ho scritto il libro "105 modi per conoscere l'Oriente" e una trilogia di ebook sul benessere con la Bruno editore.
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