“Ogni stato sovrano ha la necessità di esercitare un controllo sul comportamento dei propri cittadini, per tenerli tranquilli e renderli ragionevolmente docili. Per farli guidare sulla carreggiata destra della strada – o sulla sinistra, se quello è il caso. Per far sì che paghino le tasse. E naturalmente sappiamo che il controllo sociale lo si gestisce al meglio attraverso la paura” (Stato di Paura ,Michael Crichton)
La libertà quando ha bisogno di limiti è sogno del prigioniero. E la giustizia è davvero la divinità di tutte le passioni.
Improvvisamente l’Occidente ha festeggiato. Finalmente abbiamo liberato la Rivoluzione. Il giacobino sangue lo abbiamo ritrovato nei fast food, dal barbiere, dal fruttivendolo, negli uffici dei broker, nei cimiteri di Ground Zero. Finalmente è tutto finito. La ghigliottina ancora ha il suo fascino. La Bastiglia è diventata universale: vi ritroveremo anche in capo al mondo, vi ritroveremo come i tartufi, scaveremo se necessario, alle armi!
Anche Lei momentaneamente può prendersela più comoda
“La caduta del muro ha lasciato un vuoto di paura. La natura aborre i vuoti. Qualcosa doveva riempirlo” (ibidem)
Chi uccide deve pagare di persona. La legge del taglione anno 2011. Accettate la libertà del delitto, l’ascesi si potrà avere soltanto misurando la propria virtù. E la virtù sta soltanto nel castigo dell’altro. Nella volontà di potenza che facciamo finta di aborrire: l’etica si nutre innanzitutto del villaggio globale in cui il capotribù dice cosa è giusto e cosa non lo è. Il capotribù ha detto che giustizia è stata fatta. Che finalmente i propri figli sono stati redenti. Potranno comunicare con il grande spirito.
Le ere buie sono finite, ma state in allerta! In allerta, svegli!
Siamo entrati nell’inferno della necessità. Il dramma in cui si rinuncia al bene, si genere nuovo male. Il capotribù ha ragione: ammazziamo i migliori buoi, bevete il vino d’annata, stanotte l’universo reclamerà il suo delitto. La Coscienza sarà ripagata.
Finalmente abbiamo ritrovato l’Unità del genere umano.
grazie a Facebook e Twitter siamo tutti amici
“Ah, che ingiustizia! Chi non vede che voglio tagliare poche teste per salvarne un gran numero?
Ma facendo i suoi ultimi calcoli, Marat reclamava duecentosettantamila teste” (L’uomo in rivolta, Albert Camus)