Aironi, Pretoriani, FIR e Nuova Franchigia: storia di una fideiussione

Creato il 29 maggio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Fideiussione. Di cosa stiamo parlando? Già nota e utilizzata presso gli antichi romani, oggi regolata dall’articolo 1936 del Codice Civile. E’ una garanzia personale prestata da un soggetto, chiamato fideiussore, ad un creditore, detto beneficiario, in favore di un debitore. Nel contratto di fideiussione, il fideiussore è obbligato ad assolvere l’impegno del debitore principale in caso di inadempienza di quest’ultimo. Questo a grandi linee.
Veniamo a noi. La fideiussione, triennale, di cui parliamo è quella che tutte le partecipanti al bando celtico devono dare. Dovevano presentarla nel 2009/2010, quando l’Italia è entrata in quel torneo poi diventato Pro12, e dovevano presentarla qualche settimana fa in occasione del bando lanciato dalla FIR per sostituire gli Aironi.
Perché parlo della fideiussione? Beh, a dirla tutta ne ho già parlato qualche giorno fa, poi ieri dalle pagine del Gazzettino lo ha fatto Ivan Malfatto, ripreso da Rugby 1823. La domanda alla fine è solo una: perché per ripianare i debiti degli Aironi non è stata utilizzata la fideiussione che la franchigia ha presentato al momento dell’iscrizione? Alla domanda non è mai stata data una risposta chiara e definitiva. Intendiamoci, da parte di nessuno: perché da un lato non lo ha fatto la FIR, ma dall’altro non è che a Viadana abbiano fatto le barricate  per usarla.
Ambiguità e silenzi che ovviamente alimentano le voci più disparate e incontrollate (incontrollabili, mi viene da aggiungere), come quella che vorrebbe la fideiussione in questione come non escutibile. Insomma, la coperta sarebbe troppo corta per poter coprire eventuali situazioni debitorie.  Se fosse vero vorrebbe dire che quella presentata due anni fa dagli Aironi era una fideiussione irregolare, ipotesi questa che proprio nei convulsi mesi del primo bando celtico hanno sostenuto i Pretoriani, la franchigia romana prima ammessa e poi estromessa. E in fondo al post pubblico il ricorso presentato in merito, accompagnato da un parere (ovviamente di parte, ma pur sempre l’opinione di un tecnico) di un commercialista. Le due immagini possono essere ingrandite.
Io non ho alcun elemento per poter sostenere una opinione – la fideiussione è escutibile – o il suo opposto. L’ipotesi che non lo sia mi sembra roba da fantascienza, la FIR è tra le altre cose un organo di controllo. Non ci provo nemmeno a prendere una posizione. Però una cosa va detta chiara: in questa vicenda c’è troppo di non detto. E basterebbe rendere pubbliche le carte per fugare ogni dubbio, tagliando così la testa a qualsiasi tipo di polemica.