Va bene che ci vuole il rinnovamento della politica, ma insomma la prematura uscita di scena di un uomo che è in Parlamento dal 1953 non può che suscitare sgomento per il turn over selvaggio nella politica. E anche una certa preoccupazione per i livelli occupazionali: che fine faranno gli addetti alle bende di lino, ai canopi e alla mirra per la conservazione dei corpi? Senza dire che anche i corsi di tassidermia nelle facoltà di scienze politiche, rischiano grosso.
Ridiamoci pure, ma certe uscite da parte dell’uomo che alla fine regge i destini del governo, sono inquietanti. Quel parlare di modernità e di rinnovamento, non rendendosi minimamente contro che sta semplicemente realizzando le ossessioni di trent’anni fa, quando era in contrasto con Berlinguer, quei continui lavacri di Aquisgrana sempre dalla parte dei potenti di ogni tipo e Paese, quegli obnubilamenti che lo inducono a condannare i troppi contenziosi per il lavoro davanti alla magistratura, non ricordando nemmeno che la famiglia, cioè sua moglie, ci ha campato per decenni su quei contenziosi, rendono abbastanza bene l’idea di un pericoloso distacco dalla realtà, di un evanescenza di giudizio.
Francamente credo che una persona con un minimo di sensus sui, eviterebbe di annunciare la propria non candidatura per guidare una nave in tempesta fino praticamente ai cent’anni. Anche per evitare il ridicolo in agguato, le ironie su Napoletankamen o l’offerta umanitaria di pannoloni dall’Unicef. Certo i media tentano di depistare sulle quelle quattro paroline ovvie e banali profferite senza molta convinzione sulla possibilità di una donna al Quirinale che il presidente si augura prima o poi ci sarà, ma tacciono su un’uscita sconcertante, anzi la presentano come se fosse ovvia e pure indice di una certa magnanimità.
Altrove, ammesso pure che possano esistere presidenti così giovanili, l’attenzione si sarebbe subito focalizzata sulle condizioni psicologiche dell’uomo e sul contatto con il mondo reale. Dire che proprio Napolitano parlò spesso della gerontocrazia sovietica, colma di arzilli settantenni, nessuno dei quali conservò il potere fino a 80 anni. Ma immagino che Osiride sia benigno e che aspetti la mummificazione: dopotutto la piramide di errori dev’essere ancora terminata.