conoscevo il vecchio porto, i ristorantini,
le belle iniziative culturali ed artistiche che vi si organizzano
ma ignoravo totalmente la realtà di Ajami. Ajami è un quartiere a sud della vecchia Jaffa, fondato a fine '800 da arabi maroniti, si snoda sulla collina verso l'interno, proprio dopo il porto. Il quartiere è stato teatro di grandi scontri durante la guerra di Indipendenza israeliana. Il 13 maggio 1948, un giorno prima della dichiarazione dello Stato di Israele, la popolazione di Jaffa, a maggioranza araba, si ribellò, molti oppositori resistenti ripararono ad Ajami, altri furono espulsi o emigrarono. Il quartiere di Ajami, quartiere sempre "politicamente caldo", è stato soggetto negli anni a controlli e limitazioni da parte del governo israeliano. Ajami nel tempo si è progressivamente degradato, povero, malfamato, grande spaccio di droga, uno di quei posti, credo, in cui la polizia israeliana certo non ama entrare. Nel graduale processo di urbanizzazione e ricomposizione del tessuto sociale misto, arabi, cristiani ed ebrei, ci sono alcune iniziative di successo come l'Arab-Jewish Community Center o il Peres Center for Peace, progettato dal punto di vista architettonico dal nostro Massimiliano Fuksas, ma innegabile il contrasto tra lo sforzo
La grande stupenda sorpresa è che la passeggiata lungomare non termina più al porto di Jaffa, ma costeggiando dapprima Ajami permette di arrivare a piedi o in bicicletta fino a Bat-Yam, cittadina ancora più a sud del comprensorio della grande Tel Aviv.