Durante un inseguimento tra moto, il giovane Tetsuo ha un incidente dopo il quale è prelevato dall'esercito e sottoposto a strane cure mediche. Il suo amico Kaneda, insieme alla rivoluzionaria Kei, cercherà in ogni modo di riportarlo a casa, ma finirà per immischiarsi in una faccenda molto più grande di lui.
Impossibile riassumere in poche parole l'aggrovigliata e complessa trama di Akira di Katsuhiro Ōtomo, tratto dall'omonimo manga, opera fondamentale per ogni amante dell'animazione nipponica nonché apprezzato lavoro di fantascienza. Meglio sarebbe guardarlo attentamente, ben disposti a seguire per due ore una storia non facile ma assolutamente avvincente, e capire infine chi è il leggendario Akira e cosa ne sarà di Tetsuo.
Per realizzare questa opera colossale e costosissima è stato formato il cosiddetto AKIRA Committee, composto da dieci grandi case di produzione cinematografica giapponesi, unite allo scopo di procurare l'immenso budget di un miliardo di yen. Soldi ben spesi, se guardiamo al risultato: il livello tecnico è strabiliante, soprattutto per un film di più di vent'anni fa che ancora oggi difficilmente potrebbe dirsi sorpassato.
I fondali, soprattutto quando rappresentano Neo-Tokyo, danno perfettamente l'idea della profondità dello spazio in una metropoli futuristica e proiettata verso l'alto; tra i colori utilizzati prevalgono i toni cupi del blu, su cui spesso contrasta il rosso del sangue, che una buona dose di violenza fa scorrere copioso.
Particolarmente efficaci e credibili sono poi le allucinazioni e le varie mutazioni fisiche subite da uno dei personaggi (non vi dico quale, ovviamente, per non rovinare la visione).
Questo lungometraggio è inoltre uno dei primi lavori ad aver fatto uso di CGI, anche se soltanto per una piccola parte del film.
Come molte opere giapponesi appartenenti a questo genere, anche Akira è in parte appesantito da una trama che nel finale tende ad apparire caotica e nebulosa a uno spettatore poco attento. Questo rimane comunque un film di culto, in cui l'ambientazione apocalittica fa risaltare le ottime scene di azione e un fortissimo impatto visivo sorregge una storia solida e ben sceneggiata.
Voto: 8