Ma in effetti volevo parlare d’altro, di un interessante articolo di qualche giorno fa dell’editorialista Emre Eslu su Zaman, nel quale vengono presentate dieci proposte immediatamente operative – “dieci piccoli passi” – per rilanciare il processo di pace, in attesa della nuova costituzione: un manifesto per la pace (redatto dalla società civile e non dallo Stato) da leggere in tv e pubblicare in turco e in curdo; nuovi corsi di curdo; la trasformazione della famigerata prigione di Diyarbakır in museo; scuse ufficiali per i curdi vittime (con arresti più o meno arbitrari e torture) del colpo di stato del 12 settembre 1980; un monumento per le vittime civili della guerra civile; un riconoscimento per Musa Anter, intellettuale curdo che ha sempre osteggiato l’uso della violenza; un premio direttamente da part del parlamento a Şivan Perwera, musicista curdo della diaspora; un festival culturale dedicato al poeta curdo Feqiye Teyran (sufi vissuto nel XVII secolo), da organizzare a Van (alcuni eventi sono stati organizzati negli ultimi anni, anche col sostegno del governo); annunci in curdo sui voli di linea diretti nel sud-est; attivare il tutto entro i primi sei mesi del 2012.
Che ne pensate?