Di pubblicità sessiste ne abbiamo analizzate davvero tante all’interno del nostro blog.
La maggior parte proponevano sempre donne oggetto, sessualizzate, mercificate, prive di identità e a volte rappresentate come dei pezzi di carne: un pezzo di tetta qua un po’ di culo là, e abbiamo sempre riscontrato da parte di una buona fetta di voi lettori lo stesso disgusto che ci muove nel denunciare sul nostro blog il sessismo dilagante che in Italia sta davvero degenerando.
Il corpo della donna ormai viene utilizzato per vendere qualunque cosa, anche oggetti che ben poco c’entrano con esso, rendendo alle volte di difficile identificazione il bene e\o servizio pubblicizzato.
Spesso ci siamo domandati cosa potere fare per porre fine a questo svilimento continuo della dignità delle donne tramite queste pericolose rappresentazioni, e una risposta finalmente arriva dal comune di Rimini, il quale ha deciso di mettere al bando le pubblicità sessiste .
E’ stato appunto firmato il 17 Luglio il protocollo d’intesa per l’attività di sensibilizzazione sulla parità e non discriminazione tra i generi nell’ambito della pubblicità tra il Comune di Rimini, rappresentato dall’ Assessore alle Politiche di Genere, Nadia Rossi, e le agenzie pubblicitarie e di comunicazione.
Dal sito www.giornale.sm (Link):
Il Protocollo rappresenta un’ iniziativa dal carattere innovativo, poichè, oltre a recepire le indicazioni della normativa europea in materia ed a dare seguito alle delibere provinciali e comunali del 2010, per la prima volta coinvolge gli operatori privati del settore in un accordo.
L’ impegno delle parti è verso una comunicazione attenta e responsabile, che non utilizzi i corpi o le immagini di genere in modo degradante, perpetuando, così, gli stereotipi ed i luoghi comuni ad esse collegati; il protocollo mira a tutelare i generi, contrastando, quindi, ogni comunicazione che contenga anche elementi di omofobia e transfobia.
Il Protocollo prevede, inoltre, l’ impegno del Comune di Rimini, anche su segnalazione dei cittadini, a denunciare all’ Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria di Milano, le comunicazioni commerciali che vengano ritenute lesive della dignità dei generi.
Articoli che compongono il protocollo:
Articolo 1
Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Protocollo.
Con il presente protocollo le parti si impegnano a collaborare per fare in modo che gli operatori di pubblicità ed i loro utenti adottino modelli di comunicazione che:
- non contengano immagini o rappresentazioni di violenza contro le donne o che incitino ad atti di violenza sulle donne;
- non utilizzino il corpo delle donne e degli altri generi, in modo offensivo della dignità della persona, che non assimilino l’immagine o parti del corpo, ad oggetti o ai prodotto pubblicizzati o che, infine, non accompagnino l’immagine delle donne e dei generi tutti ad altra immagine che richiami o evochi atti o attributi sessuali;
- non trasmettano messaggi pubblicitari discriminatori e/o degradanti basati sul genere e gli stereotipi di genere sotto qualunque forma;
- siano attenti alla rappresentazione dei generi, rispettosi della identità di donne e uomini, coerenti con l’evoluzione dei ruoli nella società.
Le parti si impegnano a svolgere un’attività di sensibilizzazione e monitoraggio delle pubblicità e delle immagini commerciali a tutela della dignità femminile e di genere.
Il Comune di Rimini si impegna a denunciare all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, anche su segnalazione dei cittadini, le comunicazioni commerciali che ritenga lesive della dignità dei generi o che contengano immagini o rappresentazioni di violenza e che incitino ad atti di violenza sulle donne.
Articolo 2
Per valorizzare i prodotti progettati e creati nel rispetto delle indicazioni di cui all’art. 1 e per renderli immediatamente riconoscibili, i sottoscrittori del presente protocollo s’impegnano a ideare un simbolo per contraddistinguere visivamente i prodotti pubblicitari e le campagne di comunicazione che rispettano i criteri della comunicazione di genere.
L’uso del predetto simbolo verrà autorizzato dal Comune di Rimini ai sottoscrittori del presente protocollo.
Articolo 3
Per l’attuazione del presente Protocollo, nonchè per il monitoraggio, il sostegno e la promozione delle attività in esso previste, le parti concordano che verranno convocate delle riunioni periodiche presiedute dall’Assessore alle Politiche di Genere ed aperte alla partecipazione dei responsabili dei servizi dell’Ente interessati.
Articolo 4
Qualsiasi Ente, Istituzione, Associazione, Società o singolo professionista che intenda rispettare le indicazioni di cui all’articolo 1 nella attività di comunicazione commerciale, può chiedere di aderire al presente Protocollo mediante domanda indirizzata all’Assessorato alle Politiche di Genere del Comune di Rimini.
Ogni partecipante ha la facoltà di recedere dal presente Protocollo, in qualsiasi momento, con comunicazione scritta all’Assessorato alle Politiche di Genere del Comune di Rimini.
E’ facoltà dell’Assessorato alle Politiche di Genere del Comune di Rimini, sentiti gli altri sottoscrittori del Protocollo, escludere un partecipante, qualora vengano meno i presupposti per la partecipazione al presente Protocollo.
Articolo 5
Il presente Protocollo avrà la durata di 3 (tre) anni a partire dalla data della sua sottoscrizione e potrà essere prorogato su intesa delle parti. Il presente Protocollo potrà essere, su comune volontà delle parti, modificato in ogni momento.
Con la speranza che anche gli altri comuni si adeguino al più presto a tale protocollo ci complimentiamo con il comune di Rimini per questa importante strada intrapresa!
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