Enda Kenny, neo primo ministro irlandese, ha avuto un difficilissimo battesimo del fuoco durante il negoziato con i colleghi capi di Stato e di governo europei, litigando in particolare con il presidente francese Nicolas Sarkozy e con il cancelliere tedesco Angela Merkel, durante il vertice dell'Eurozona ieri sera a Bruxelles.
Kenny è rimasto irremovibile, considerando di non poter cedere neanche un centimetro sull'intoccabilità del livello bassissimo (12,5%) delle tasse societarie in Irlanda, considerato, a torto o a ragione come un interesse nazionale primario e la più preziosa risorsa per la prosperità del Paese. Il premier ha rifiutato anche di discutere le proposte di armonizzazione europea non dei tassi d'imposizione, ma della base imponibile della fiscalità delle imprese.
l presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha cercato di minimizzare il disaccordo, sottolineando che l'Irlanda «ha sottoscritto le disposizioni e i princìpi ripresi nel 'Patto per l'Eurozona' nel capitolo sul coordinamento delle politiche fiscali»; tuttavia, ha aggiunto poi «gli irlandesi non hanno rispettato tutte le condizioni richieste, e dunque non potranno beneficiare di tassi d'interesse più bassi» Diario del Web
Infatti, la Grecia ha usufruito di una riduzione degli interessi sul prestito ottenuto dai partner dell'Eurozona e dal FMI nel maggio dell'anno scorso, con il taglio di 100 punti base (dal 5,2% al 4,2%) introducendo una modifica delle scadenze per il rimborso, portandola dai cinque anni precedentemente stabiliti ai sette anni e mezzo attuali.
Il mito dell'orgoglio irlandese