Al cinema 2012: To Rome with love **1/2 di W. Allen

Creato il 03 maggio 2012 da Barbarella

Più leggero dell'aria, praticamente evanescente, memorabile solo per essere forse tra i più brutti film del pur sempre geniale Woody Allen...
Eppure lo salvo, per un'unico motivo: questo film contiene l'ironica spiegazione del perchè il regista si ostini a tenere la straordinaria media di un film l'anno! Quesito che spesso si pongono i giornalisti, così come il pubblico che lo segue, sovente un po'  deluso. Anche se qua e là si salva sempre. Midnight in Paris per esempio non era niente male.
Per capire la risposta, partiamo col dire che il film è una passeggiata per Roma, dove si avvicendano vari personaggi ed episodi in una città da cartolina anni '60, accompagnata da vecchie musiche della tradizione italiana che rendono l'immagine complessiva piuttosto stereotipata e antiquata.
Temi sfruttati, nessuna novità... c'è un Benigni che all'improvviso diventa un personaggio noto, senza alcuna ragione, e si abitua rovinosamente all'interesse dei media nei suoi confronti; c'è una coppia che x poter stare insieme con rinnovata passione casualmente si tradisce in modo trasgressivo e stravagante; un'altra giovane coppia, di architetti, viene frantumata dall'arrivo della bella amica un po' nevrotica, inaffidabile e inafferrabile, dal fascino intellettual-sensuale (da sempre presente nei film di Allen, la sua "femme fatale"); e infine Woody Allen interpreta se stesso nel ruolo di un regista d'opera in pensione che scopre inaspettatamente il talento canoro del quasi consuocero e lo spinge ad intraprendere una insolita carriera.
Ed ecco, siamo arrivati al dunque: proprio in quest'ultimo episodio Woody Allen spiega se stesso, attualmente, e lo fa direttamente tramite il suo personaggio, un uomo in età pensionabile, come lui. E' a questo stato che cerca di sfuggire ad ogni costo per sentirsi ancora vicino alla vita e ancora lontano dalla morte. Sì, lo dice il suo personaggio: pensione = morte. E pur di starci lontano, si inventa spettacoli lirici al limite (come spesso accade a lui con i suoi film, che se non sono al limite sono spesso lontani da un livello elevato) con la scusa di saper precorrere i tempi. Per sentirsi vivo. E neppure le critiche negative della stampa possono fermarlo (nel film e nella vita, direi), tanta è l'energia e la linfa che gli viene trasmessa dal suo lavoro.
Non riceverà premi questo film, ma un bel premio all'autoironia e all'autocritica lo merita sicuramente questo grande regista! 
A lui perdoniamo tutto, se serve a mantenerlo in vita... ancor di più! Per quanto mi riguarda, continuerò imperterrita a seguire tutti i suoi film, anche i più improbabili... To Woody with Love!
Come al solito, cast di alto livello, anche tanti attori italiani che hanno afferrato l'ottima chance di comparire in un film di Woody Allen, seppur non particolarmente brillante.


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