La sua situazione è disperata: è malato di cancro e ha una moglie con gravi problemi psichici. La paternità è molto sentita da Uxbal, che si preoccupa sopra ogni altra cosa per la sorte dei propri figli e spera, cerca fino all'ultimo, disperatamente di garantirne almeno la sopravvivenza. Ma non c'è speranza alcuna in questo film, la sorte di Uxbal e della sua famiglia è segnata e si rinuncia da subito ad un chiaramente improbabile lieto fine. Viene resa bene la miseria umana: fragile e commovente quella di Malambra (la moglie,Maricel Álvarez), molto dignitosa quella di Uxbal, meschina e cinica quella di vari altri personaggi che ruotano attorno. La miseria umana è, insieme alla paternità, protagonista del film, prende il sopravvento su tutto, si respira in ogni scena e non ci lascia neppure per un attimo.
Inarritu ci mostra tutto il dolore di vivere (e di morire) e tutto il cinismo del mondo. Senza patetismo, con lucidità e realismo. Biutiful non è Beautiful.
Javier Bardem si conferma eccellente, espressivo e capace di dar vita a personaggi difficili e complessi di straordinaria umanità, quella che non si vede, che vive ai margini della vita.