“La terra è corrotta, non c’è alcun bisogno di affliggersi per lei. Nessuno ne sentirà la mancanza”.
Perchè nell'Universo ci siamo solo noi, siamo soli, unici abitanti di un puntino nell'immensità cosmica. Questa la percezione del regista attraverso le parole di Justine, interpretata da Kirsten Dunst.
Il film è diviso sostanzialmente in un preludio di immagini artistiche e simboliche ed in successive due parti, intitolate alle due sorelle protagoniste del film.
In "Justine" si festeggia il matrimonio di Justine (Kirsten Dunst) con Michael (Alekander Skarsgard): i due sposi, ridendo e scherzando, raggiungono il posto dove ha luogo il ricevimento, incontrano i parenti e gli amici, festeggiano. Ma mano a mano che il tempo passa, Justine si isola e infine prende le distanze dal marito e dagli ospiti. La sua non è una crisi esistenziale, ma piuttosto la percezione della fine del mondo e della vita per l'effetto del passaggio e della possibile collisione con il pianeta Melancholia.
La seconda parte, intitolata "Claire" (Charlotte Gainsburg), vede le due sorelle a casa di Claire in attesa dell'avvicinarsi del pianeta Melancholia alla Terra e le reazioni delle stesse e dei membri della famiglia di Claire a questo evento. Melancholia minaccia sempre di più una catastrofica collissione con la Terra, e questo si riflette inevitabilmente su tutti i personaggi.
"Non c'è posto dove potersi nascondere".
La vita è rappresentata da Von Trier come un insieme di situazioni e riti inutili, senza valore, da cui ne esce un'umanità penosa e abbastanza patetica che non merita redenzione e neppure consolazione. Non c'è scampo. Ogni cosa in cui abbiamo o non abbiamo creduto, che abbiamo costruito e di cui ci siamo illusi condendola con assurde e "terrene" convinzioni è pronta a sfumare in un attimo.
Nell'indifferenza totale. E' desolante, si viene messi di fronte ad una cruda realtà e ad una visone priva di fronzoli ed ornamenti, apocalittica.
Ieri sera, all'uscita dal cinema, ho rischiato anch'io di mettere immediatamente fine alla mia stupida esistenza terrena... infatti la mia amica Simona, che mi accompagnava, era sarcastica e furibonda per averla convinta (anzi, un po' fregata devo ammettere...) a vedere questo film sconfortante (ma bello! però mi sa che lei non la pensa così). Quindi se prossimamente leggerete sul mio blog la recensione dell' imminente cinepanettone... sappiate che avrò dovuto pagare pegno e soprattutto che la vendetta è un piatto che viene servito freddo e col sorriso goduto di una cara amica! A presto.