i pochi che ancora mi seguiranno avranno notato una nuova lunga pausa. Ancora gli stimoli per scrivere con continuità non arrivano. Però a tutti quelli che questo mese hanno continuato a commentare voglio dire che entro un giorno risponderò e che d'ora in poi, recensioni a parte (spero copiose), comunque starò molto dietro ai commenti e risponderò in breve tempo. Perchè alla fine sono questi commenti che stanno tenendo in vita tutto e ogni giorno mi fanno venir voglia di ricominciare alla grande.
Vabbeh, ecco Sinister:
Ormai dopo centinaia di visioni in questo campo sono davvero poche le cose che chiedo a un horror, due in particolare, tensione (perchè la paura ormai, ahimè, è davvero una sconosciuta) e un pizzico di originalità, giusto un pizzico per uscire dal mucchio. Purtroppo quello del terrore è il genere che più fa fatica a scrollarsi di dosso tutto ciò che lo precede, ogni sequenza presa a sè ha centinaia di antenati e parenti, più spesso gemelli omozigoti che prozii di quarto grado.
E, purtroppo, anche questo Sinister per buona parte della sua durata è una sequela di scene e stereotipi orrorifici da far quasi paura, appunto. I primi 10 minuti sembrano uno scherzo,c'è tutto.
Lo scrittore di storie horror (30% della produzione kinghiana e relativi adattamenti al cinema), la nuova casa dove trasferirsi, un delitto precedente nella suddetta abitazione (particolare come questi 3 primi elementi ricordino molto il buon horror 1408), la bambina che disegna sui muri, i rumori notturni, i filmini amatoriali, la soffitta. Tutto, non manca nulla se non i bambini morti (arriveranno) o gli esperti del paranormale da consultare (arriverà), il demone di turno bla bla bla. Come al solito la messinscena e il comparto tecnico sono ottimi ma ormai il cinema moderno a livello fotografico è qualcosa di grandioso. E la colonna sonora è davvero magnifica, rarissimo nell'horror.
Sinceramente vedevo attorno a me buoni riscontri, specie il primo tempo.
Io invece non riuscivo nemmeno a capire se stavo vedendo un film per la prima volta o ero nella poltrona di casa a rivedermene uno.
Mentre rimpiangevo i miei Eden Lake (trama all'osso ma tensione assurda), The Orphanage (che ha messo l'anima in un sottogenere stra-abusato come la ghost story), Lake Mungo (must dei mockumentary), Strange Circus (la follia al servizio dell'horror) The Loved Ones (come fare un torture) Them (un gioiello) o anche roba come Shadow e Wolf Creek (che seppur in maniera molto diversa hanno azzeccato il villain in maniera grandiosa), mentre facendo finta di vedere il film ripensavo a tutti quegli horror, come questi citati, che in qualche modo, vuoi per originalità , vuoi per tensione, vuoi per capacità recitative o per atmosfera, sono riusciti a farmi essere ancora innamorato di questo magnifico genere, mentre assonnato penso a tutto questo Sinister migliora.
Niente balzi sotomajoriani intendiamoci, ma un saltello a piè pari verso l'alto sì.
Il dramma del protagonista diventa più intenso,la figura che piano piano viene fuori del demone è abbastanza riuscita, la storia dei filmini, e i filmini stessi, non sono niente male. La recitazione è nella media, scene particolarmente belle da ricordare non le... ricordo ma la vicenda comincia a suscitare un proprio interesse e la catena di Sant'Antonio di morte del demone ( tre complementi di specificazione consecutivi di orribile bellezza) ha un suo perchè, mi è piaciuta. Peccato che i bambini più che far paura sembrano pitturati per la festa di carnevale della scuola e che, incredibile, Ethan Hawke non accendi MAI una luce (vabbeh che è al verde ma perchè crearsi l'amosfera horror da solo?) ma si arriva alla fine senza tante tragedie insomma,
Due cose mi chiedo.
Fate shhhh con il dito, provate. Dove lo mettete? Davanti il naso credo o comunque appena sotto la punta. Ecco, in America- l'ho scoperto con questo film- la parte superiore del dito arriva appena al labbro superiore. Questa è una perla cinematografica, converrete.
Altra cosa.
Il demone opera da millenni.
Ma prima, quando non c'era il super 8, come cazzo faceva?
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