Prima che scenda la notte, quando anche le cose aspettano un segno di pace e sfumano nel magma fluido e non espresso, privato della voce narrante, allora le parole si dileguano come fantasmi inutili, senza sussulti e sfilano tacendo risucchiati nelle fessure del cielo.
AL FONDO
Affondo nel silenzio del giorno andato, nel fuoco che consuma il respiro e brucia le tempie.
Spasimano i cieli nel dilatarsi di voci spente. Soffio afono di manto difforme.
E affondo vagando nel limbo dei sogni non nati.