Detto questo, e mi dispiace (ma neanche tanto) se quello che sto per dire farà incazzare qualcuno, ma voglio segnalare un’altra cosa. Ma dove vive questo blogger? Ma i supermercati non li frequenta mai, nemmeno per sbaglio? Mi spiego. Anzi trascrivo letteralmente e fra virgolette l’attacco del post: “Come vedete nelle immagini qui sotto, c’è il Ferrari Brut inquisito a 10,19 euro, non in formula scontata, quindi suppongo che sia questo il suo normale prezzo di vendita. Se così fosse, nelle promozioni additate nei giorni scorsi si tratterebbe di ribassi di uno o due euro. Poca cosa, e soprattutto plausibile nelle frequenti strategie, nella Gdo, di “prodotti civetta”. Del resto, il Ferrari Brut è il prodotto base che più base non si può di Ferrari (non sapevo nemmeno che esistesse, per intenderci, io ero ferma al Maximum Brut), addirittura collocato sotto il Demi Sec, venduto – trovo online – a 15 euro. Quindi i 10 euro del Brut mi sembrano più che adeguati”. Candidamente, insomma, il blogger ci informa di aver scoperto solo in questi giorni l’esistenza di una bottiglia chiamata Ferrari Brut. Di cui, detto per inciso, Ravina ne produce a milionate. E che è anche la bottiglia venduta normalmente nelle catene della grande distribuzione. Certo meglio tardi che mai. Ma questo è anche lo stesso blog che non più tardi di un mese fa si fece rilasciare un’intervista memorabile dal vecchio patriarca Gino Lunelli. Possibile che fra una chiacchiera e l’altra sulle magnifiche sorti progressive del polo trentino del beverage, al nostro blogger non sia venuto in mente di chiedere al Gino, cosa mai producesse nella sua cantina? Mah. In quanto, poi, al prezzo (euro 10,19), che al nostro blogger sembra adeguato (affermazione assiomatica che gli consente di dire che le offerte sottocosto di Esselunga e di Unicoop non sono poi tanto sottocosto), lo informiamo che quella bottiglia, Ferrari Brut, viene solitamente venduta ad euro 13,50 (non 10,19!). Soglia di prezzo, i 13,50, che infatti viene considerata dai piccoli trentodocchisti artigianali (basta parlare con loro per averne conferma) come livello di riferimento anche per i loro prodotti base che prendono la via della GDO. Questo è tutto. E se qualcuno si incazza, pazienza.
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