Metti un gruppo di food blogger a Torino, per il Salone del Gusto.
Metti che il Salone apre le sue porte in tarda mattinata e gli eventi iniziano per mezzodì.
Pensate che le suddette riposino, in attesa della maratona pomeridiano/serale? Che applichino con cura maschere di bellezza, o si concedano un massaggio ristoratore o si sfiniscano di chiacchiere in un bar del centro, tra un gianduiotto e un bicerin? Ma assolutamente no!
Le folli si danno appuntamenti mattinieri, qualcuna millantando sveglie antelucane da sergente di fanteria e arrivando poi, in ritardo, trafelata e sorridente; si ritrovano, infreddolite, intabarrate e armate di reflex, all’angolo di una piazza già stracolma e, sotto un vento sottile e frizzantino, tra abbracci e consigli su inquadrature e tempi d’apertura di obiettivi, fendono la folla di pensionati e casalinghe, di mamme frettolose ed eleganti signore in chador.
Quello che ti colpisce, al Mercato di Porta Palazzo, sono i colori: delle verdure, delle mani, delle frutta, dei volti e degli abiti, sotto le tende dei banchi ricolmi.
E poi le voci, e le parlate che si intrecciano, in un caleidoscopio sonoro, così diverse e musicali, come una sinfonia.
E poi la fretta, brusca e condivisa, di chi scarica casse, chi spinge passeggini, chi raccoglie un lembo di velo che scivola su una chioma celata, chi rifugge da una foto sgradita, chi contratta un prezzo, chi riempie una sporta.
Le food blogger fotografano, con la reflex e con il cuore, con gli sguardi attenti, con i sorrisi complici: suggerendo con un gesto, indicando un percorso, incantandosi davanti a un cesto di melagrane o una pila instabile di bianchissime rape.
Attraversano l’ immensa costruzione del mercato coperto, che custodisce carni e salumi, formaggi e pollame: la folla qui è ancora più fitta, più frettolosa, più intenta. Sono fuori, sbucando in una piazza più piccola, allegra e profumata.
E’ il “mercato dei contadini”: vecchi e nuovi italiani vendono prodotti diversi, erbe aromatiche che si erano perdute e sono state ritrovate e ricoltivate, prodotti esotici, trapiantati in una terra accogliente, zucche bianche e zenzero, jucca e mele selvatiche, pannocchie gonfie di chicchi e patate dolci, formaggi duri di capra e tong hao, topinambur e mazzi di levistico .
Le foodblogger fotografano, con le reflex e con i cuori, una mattina a Porta Palazzo, Torino. Sorrisi e abbracci. Sorelle.
(Le due foto che non presentano il logo mi sono state gentilmente prestate da Cinzia, pertanto ogni diritto è riservato a Cindystar)