Al nostro premier della guerra contro la Libia non gli importa un fico secco

Da Bruno Corino @CorinoBruno
 08:44 24 MAR 2011
(AGI) - Roma, 24 mar. - "Abbiamo ottenuto non solo il pieno coordinamento Nato di tutte le operazioni della missione ma anche l'applicazione puntuale della risoluzione dell'Onu. La coalizione e' impegnata a difendere la popolazione civile, l'Italia non e' entrata in guerra e non vuole entrarci".
BERLUSCONI: Non siamo in guerra e non ci entreremo
http://www.ilpopolodellaliberta.it/notizie/20320/berlusconi-non-siamo-in-guerra-e-non-ci-entreremo

La Repubblica di oggi 25 Aprile:
Berlusconi: "Sì a bombardamenti mirati"
«L'Italia accoglie l'appello della Nato agli alleati: Silvio Berlusconi ha detto sì ad azioni aeree mirate in Libia, durante un colloquio telefonico con il presidente americano Barack Obama. L'azione della Nato si intensifica e si concentra sui punti nevralgici del potere di Gheddafi: ieri notte l'Alleanza ha colpito a Tripoli la caserma e la residenza del rais, radendo al suolo un edificio e danneggiando una sala in cui il Colonnello teneva le sue riunioni: tre persone sono morte».

Insomma, una persona di buon senso si domanda come fa un premier a rovesciare nel giro di neanche un mese una posizione politica di così grande importanza? Come fa, insomma, da un giorno a dire e a fare il contrario di ciò che ha detto e fatto fino a ieri?
Io un’idea me la sono fatta: a Berlusconi della guerra contro la Libia non gli importa un fico secco. Domani i soliti gazzettieri ci spiegheranno che le «azioni mirate in Libia» non sono un aperto atto di guerra contro la Libia, ma «atti militari» contro il rais, e s’arrampicheranno sugli specchi per spiegarci il vero pensiero del premier. Ormai a queste contorsioni quotidiane della verità siamo talmente abituati che non ci stupiamo più.

Provate a vedere, invece, se in diciassette anni abbia mai cambiato una virgola su ciò che dice e sostiene intorno alla magistratura o alle intercettazioni. In questi casi dimostra una pervicacia e una ostinazione degna d'ammirazione! Insomma quando sono in gioco i suoi interessi personali (o i suoi guai giudiziari) non lo smuove neppure lo Spirito Santo, quando invece si tratta degli interessi del popolo italiano diventa una banderuola pronto ad andare dove gira il “vento” della storia o a cambiare idea a seconda delle opportunità. Sulla giustizia non mai ceduto ed è pronto a mettersi contro il mondo intero. Su tutto il resto si può essere morbidi e flessibili, tanto a lui che gli frega!


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