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Al processo per l’omicidio di Sarah Scazzi i testimoni inguaiano sempre più Sabrina Misseri e Cosima Serrano

Creato il 06 marzo 2012 da Stenazzi

Prosegue lentamente, a Taranto, il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi. Le cose non sembrano mettersi bene per Sabrina Misseri e sua mamma, Cosima Serrano.  Davanti alla corte sono sfilati testimoni che hanno raccontato particolari che non aiutano certo le due donne. Una vicino di casa di Sabrina ha  detto di aver visto, uno o due giorni prima dell’arresto di Sabrina , quest’ultima e Ivano Russo parlare di fronte a casa Misseri. Erano le tre e mezzo di notte, in autunno, e il particolare potrebbe risultare strano. E strano è forse il fatto che né Sabrina né Russo hanno mai raccontato di questo colloquio. Un’altra vicina di casa ha raccontato di aver telefonato a Sabrina il giorno dell’omicidio di Sarah, poco prima delle 14, per prendere un appuntamento per alcuni trattamenti estetici ma senza ricevere risposta. Secondo l’accusa, il dato potrebbe essere importante visto che l’omicidio della ragazza sarebbe avvenuto da pochi minuti prima a pochi minuti dopo le 14.

Un’altra vicina di casa ha spiegato di aver sentito grida maschili provenire da casa Misseri il 5 ottobre: due giorni dopo Michele Misseri avrebbe confessato l’omicidio. Infine un cugino di Michele  ha testimoniato che Misseri «mi riferiva di Sarah che era molto timida e non scendeva mai in garage e che quando era pronto da mangiare lei lo chiamava dall’abitazione». Questo contrasterebbe poi con il racconto dello stesso Michele Misseri che sostiene di aver assassinato Sarah in garage.


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