Al suo barbiere Einstein la raccontava così, Robert L. Wolke

Creato il 15 settembre 2012 da Firmatorm @firmatorm

vita quotidiana e quesiti scientifici

LA SCHEDA

Titolo: Al suo barbiere Einstein la raccontava così
Autore: Robert L. Wolke
Editore: Feltrinelli
Anno: giugno 2004
Pagine: 167
Prezzo: 7€

 
 

Non tutti i libri nascono per raccontare una storia. Alcuni, come Al suo barbiere Einstein la raccontava così, nascono per raccontare la vita. Non in senso metaforico, etico o morale, piuttosto nel senso concreto del vivere quotidiano, della scienza, della fisica che, attraverso quanto ci circondano ma senza dare evidenti annunciazioni di sé, pullula dinnanzi ai nostri occhi.

Tutto è matematica e, pertanto, tutto è scienza (spesso “fisica”).
Mi viene in mente la scena di un film straordinario con Russell Crowe, A beatiful mind, quando il protagonista, guardando il giardino dell’università di Princeton attraverso una finestra, prende un gessetto e, sfruttando come piano la superficie in vetro, comincia a disegnare su di essa quanto vede, ma non come farebbe un naturalista, un paesaggista o un ritrattista, bensì come potrebbe fare un genio della matematica (magari un tantino eccentrico): usando formule.

Il libro di Robert L. Wolke non è un testo scientifico nella comune accezione del termine. È un testo che vuole spiegare (a chiunque fosse intenzionato a scoprirlo) il perché dei curiosi e, al contempo, grandiosi fenomeni che si verificano quotidianamente. Per farlo si prefigge il compito di essere chiaro e semplice, adatto a tutti.
Nella prefazione lo scrittore chiarisce subito che: ad eccezione delle parole atomo, molecola ed elettrone, non verranno usati quelli che i fisici definiscono termini tecnici, proprio per agevolare la comprensione anche a coloro che abbiano poca familiarità con le scienze fisiche.

Per comprendere alcuni fenomeni (in termini teorici) non è necessario conoscere formule e parole chiave. Basta capire il concetto che è alla base del loro essere. Ecco che, attraverso un linguaggio discorsivo, si può placare quella voglia di curiosità che nasce quando ci si pone interrogativi come: Perché il mare è blu ? Come fa un aereo a volare ? Perché gli uccelli non restano fulminati sui fili dell’elettricità e che cos’è il colore nero ?

A molti magari non interessa nulla del perché il mondo “funzioni” in un certo modo, gli basta viverci su. A molti altri, invece, interessa comprendere la natura delle cose ed è a questi ultimi che il libro del professor Robert L. Wolke si rivolge.

La struttura del testo prevede una suddivisione in parti, una per ogni macro-argomento trattato. Si va dalla sessione Eppur si muove (che ovviamente tratta il moto degli oggetti) fino a quella intitolata Di tutto un pò, che raccoglie varie tematiche non rientranti nelle precedenti categorie. Tale scelta consente di non dover leggere necessariamente il libro come fosse un romanzo ma di poterlo sfogliare a caso oppure saltando da un argomento all’altro soffermandosi esclusivamente su quanti risultino di nostro reale interesse.

Lo stile è semplice ed adatto allo scopo. Robert L. Wolke, a volte, condisce i paragrafi di curiosità e pensieri che rendono la lettura ancor più morbida e piacevole.

In conclusione: Al suo barbiere Einstein la raccontava così del professor Wolke è adatto a tutti ed a tutti si rivolge, ma ne consiglio la lettura solo a coloro che abbiano un minimo di passione per le scienze e la vita e che non si avviliscano, annoino o “perdano” davanti alla prima legge di Newton citata.

3/5 segnalibri, non di più perché per quanto l’idea risulti carina, apprezzabile ed utile, il professor Wolke tratta argomenti che esistono da sempre, pertanto alle spalle della pubblicazione non vi sono particolari sforzi intellettuali e/o letterari. Vi sono, però, sforzi di natura comunicativa ed una appropriata scelta dei contenuti, motivi per cui ritengo il testo meritevole del giudizio assegnatogli.

 
 

Sinossi:

Vi capita spesso di scervellarvi su piccoli enigmi della vita quotidiana senza venirne a capo? Vi siete mai chiesti perché il mare è blu? O perché gli uccelli non restano fulminati sui fili dell’elettricità? E nel caso vi trovaste in un ascensore che sta precipitando se riuscirete a saltar fuori all’ultimo e salvarvi? E come mai una frusta deve produrre proprio quel particolare schiocco? I “come?” e i “perché?” non sono patrimonio esclusivo dei ragazzi e degli studenti, la curiosità scientifica non ha età, né ce l’ha la gioia del capire quando ci vengono spiegate le cose. Ecco allora una serie di divertenti spiegazioni tanto di fenomeni in cui ci si imbatte tutti i giorni, come la gravità e l’acustica, quanto di fatti straordinari, perché la scienza è dappertutto e non occorre essere Einstein per farsi delle domande sul mondo circostante. E a ciascuno la sua curiosità: il libro infatti è costruito in modo da poter essere letto in più di cento modi a partire da una qualunque delle oltre cento domande cui Wolke dà risposta con arguzia e competenza. Con l’aggiunta qua e là di qualche suggerimento di facili esperimenti domestici: provare per credere.

 
 

Robert L. Wolke insegna chimica all’Università di Pittsburgh e lavora come editorialista per il The Washington Post. In qualità di educatore e docente, egli gode di una reputazione nazionale per la sua capacità di rendere la scienza comprensibile e piacevole. Durante la sua carriera ha vinto il premio James Beard Foundation e l’ International Association of Culinary Professionals’ Bert Greene Award. Inoltre, nel 2005, è stato scelto dalla The American Chemical Society per il Grady-Stack Award.
 

 
 


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