Come a dire quattro colori di donna, ovvero quattro quarantenni sull’orlo di una crisi di nervi. Per colpa degli uomini, soprattutto. E l’Uomo, è giustamente assente, con l’illusione che queste “streghe dei Parioli” possano bastarsi: illusione, appunto. Così, sull’orlo della crisi del millennio, restano “chiuse” in loro stesse ma con un irrefrenabile impulso di uscirne quanto prima per correre da un Lui che forse c’è e forse no, che forse le aspetta e forse no, che forse le ama e forse no. Dal capodanno del 2000 a quello del 2010, per provare a trarre un bilancio del proprio “essere donna”. Dubbi, crisi, schermaglie, rappresentazioni di umori palpitanti e di frenesie goliardiche, nel ricordo delle grandi aspettative di appena 10 anni fa. Aspettative tradite o raggiunte? Quattro donne - per di più attrici anche nel testo - che nascondono nel cliché teatrale le loro paure, rifugiandosi in una comicità violenta e spassosa, tra Almodòvar, Woody Allen e Totò.
E’ sicuramente un testo molto “chiacchierato”, come chiacchiererebbero quattro amiche sincere, tra un battibecco e una risata, per passare l’ultimo dell’anno senza clamori ma con ancora tante speranze. Il testo è sincero, esilarante, ma soprattutto capace si spalancare una finestra alle spettatrici attraverso la quale riconosceranno nelle quattro protagoniste un po’ di loro stesse. E al contempo mostrando agli uomini che cosa passi nelle teste delle nostre compagne. In conclusione: siamo ancora certi che le donne siano davvero il “sesso debole”?
TEATRO LE MUSEVia Forlì 43 - RomaDal 6 al 18 gennaio 2011CHIUSIdi Giulia RicciardiOrario: lun. e giov. ore 21.00, martedì ore 17.00, merc. riposo,
domenica ore 18.00, sabato doppio spettacolo ore 17.00 e ore 21.00 Biglietti da 12,00 a 25,00infoline 0644233649 - www.teatromuse.it