Al tkc teatro della gioventu' in scena "un piccolo gioco senza conseguenze", comicita' in salsa... francese
Creato il 22 ottobre 2013 da CarlocaL'autunno del TKC Teatro della Gioventù di Genova prosegue col vento in poppa. Dopo il succulento aperitivo di "Amici assenti", da questa sera e fino al 1° dicembre va in scena "Un piccolo gioco senza conseguenze". Come quello che lo ha preceduto, il nuovo spettacolo targato "The Kitchen Company" rientra nel rivoluzionario progetto lanciato dai direttori artistici Massimo Chiesa ed Eleonora D'Urso: la doppia rappresentazione, con recite alle 21 e, in alcuni giorni, anche alle 19. Un esperimento che ha dato buoni frutti: "Amici assenti" ha infatti fatto registrare oltre 2100 spettatori. Si prosegue, dunque, sulla strada del "rischio ben calcolato", nel senso che il teatro di via Cesarea e la sua giovane compagnia azzardano spesso iniziative straordinarie e fuori dagli schemi, ma quasi sempre fanno centro, mostrando notevole capacità nel sapere intercettare la voglia di novità e di freschezza del pubblico. Adesso, dunque, tocca a "Un piccolo gioco senza conseguenze". Per la regista Eleonora D'Urso e la TKC è un vero e proprio tuffo nel passato: una loro versione della piéce era infatti andata in scena al Festival dei due mondi di Spoleto nel 2009, e il successo fu travolgente e insperato: con un allestimento nel Chiostro di San Nicolò pensato per non più di una sessantina di spettatori, all'ultima replica arrivarono 325 persone per assistere allo spettacolo. Oggi, questo giovane gruppo di artisti riprende in mano un'opera già efficacemente rappresentata, riversandovi la maturità e l'esperienza acquisite in quattro anni di intenso lavoro e di crescita. Scritta da Jean Dell e Gerald Sibleyras nel 2000, vincitrice di ben cinque premi Molière, "Un piccolo gioco" è una classica pochade francese: i cinque protagonisti, Chiara, Alessia, Patrizio, Sergio e Bruno, si ritrovano alla festa che celebra la vendita del casale di famiglia di quest'ultimo; Chiara, messa alle strette dalla stupidità di Patrizio, decide di confessargli la fine della sua storia con Bruno: l'ingenua bugia scatenerà un intreccio serrato di equivoci, tradimenti, rivelazioni di desideri insospettabili... "La prima volta che ne lessi il testo - racconta la D'Urso - mi parve piuttosto banale, poi siamo riusciti a coglierne l'essenza, a tirarne fuori il cuore comico, il potenziale esilarante. Certo, si tratta di una commedia semplice, ma è fin troppo scontato precisare che la semplicità di un testo ben poco ha a che fare con la qualità dello stesso, che si misura con altri parametri". Si riderà di gusto, c'è da scommetterci, e del resto Eleonora D'Urso crede fortemente nel valore della comicità in teatro: "La comicità non è solo intrattenimento fine a se stesso, ma uno strumento attraverso il quale si possono condividere idee e valori. E poi, per me, l'attesa della risata del pubblico è una sensazione dolorosa e piacevole al tempo stesso. Ogni recita è una traversata costellata di piccole boe, ogni boa è una risata e il nostro "vivere" il palco si fonda anche nell'attesa del momento in cui il pubblico riderà con te, dandoti l'energia per raggiungere la boa successiva e ridere ancora...". In "Un piccolo gioco", la D'Urso sara in scena con Daria D'Aloia, Giovanni Prosperi, Carlo Zanotti e Alessio Praticò. Le scene dello spettacolo saranno contrappuntate dalla voce e dalla musica di Maria Pierantoni Giua, giovane cantautrice di spessore che gli appassionati ricorderanno sul palco del teatro Ariston di Sanremo, al Festival del 2008, col brano "Tanto non vengo", e che successivamente ha trovato modo di affermarsi percorrendo strade artistiche lontane dai circuiti più strettamente commerciali. Per i ragazzi del TKC, il cammino sulla faticosa e gratificante strada della risata vivrà, probabilmente, una nuova sfida nei primi mesi del 2014: "E' nata l'idea di allestire un vero e proprio quartetto comico targato Teatro della Gioventù - spiega la D'Urso - formato da me e da Daria D'Aloia, Giovanni Prosperi e Carlo Zanotti. L'intenzione sarebbe quella di proporre un pout pourri delle maschere che abbiamo interpretato finora nei nostri spettacoli e che più ci hanno divertito, facendole interagire fra di loro".