Partecipazione alla vita pubblica, verifica dell’operato di chi governa, tesoro per le start up, occasione per raccontare nuove storie con i dati e tanto altro. Gli open data sono una realtà: come renderli semplici, accessibili e realmente a servizio della cittadinanza e delle imprese della Sardegna? Se lo chiede l’edizione del 2015 del Cagliari Open Data Day, l’iniziativa in contemporanea mondiale giunta al terzo anno, che è in programma dalle 9,30 alle 13,30 di sabato 21 febbraio alla MEM – Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli 164. L’evento è organizzato dal Circolo dei Giuristi Telematici con la collaborazione di Sardinia Open Data.
Con una manifestazione libera, gratuita e priva di colori politici, Cagliari torna protagonista in tema di riuso e trasparenza, proponendosi come una delle oltre 135 località del pianeta che mette insieme persone e idee per la promozione della cultura dei dati aperti (open data), cioè liberamente accessibili a tutti, senza restrizioni di copyright o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione – a beneficio di cittadini, pubbliche amministrazioni e imprese.
L’edizione 2015 apre un ventaglio di interventi utili per spaziare sulle realtà locali, fare bilanci e puntare l’occhio sul futuro. “Il domani per i dati aperti richiede maggiore rigore dalle pubbliche amministrazioni ma anche dalla cittadinanza in tema di valore condiviso e di tutela della privacy – dichiara Giovanni Battista Gallus, presidente del Circolo dei Giuristi Telematici – L’azione civica svolta in questi anni deve portare nuova concretezza nelle scelte del pubblico e fornire gli strumenti per rendere più facile l’analisi e metterla alla portata di tutti e non solo dei cosiddetti nativi digitali. Avere la presenza del Comune di Cagliari, della Regione e del Centro Nexa tra gli ospiti della terza edizione getta le basi per un confronto a più livelli”. Tra le tematiche di sabato 21 febbraio lo stato dell’arte delle esperienze di differenti realtà, il fare impresa con gli open data, la delicata questione della privacy nella gestione dei dati aperti e le migliori pratiche da “copiare”.
La giornata parte con un bilancio dell’azione civica a favore dei dati aperti nel capoluogo a cura della giornalista Manuela Vacca, che tre anni fa ha dato il via al Cagliari Open Data Day. Gli scenari degli open data nell’amministrazione cagliaritana sono trattati da Anna Paola Loi, assessore agli Affari generali del Comune di Cagliari, con il contributo di Marina Bassu, che per l’Amministrazione traccia un bilancio 2013-2014 per i dati aperti. Anna Crisponi, assessore alle Politiche sociali del Comune di Sestu, interviene sull’esperienza dell’apertura dei dati in una piccola amministrazione. La parola sugli open data passa all’imprenditore Sandro Usai, mentre Andrea Zedda, presidente di Sardinia Open Data racconta un monitoraggio degli studenti su come vengono spesi i fondi di coesione. L’esperienza dei dati aperti e utilizzati con dati.gov.it e OpenExpo viene narrata da Sabrina Onano del Formez di Cagliari. “#WikiTrasparenza: l’apertura dei dati sulle risorse pubbliche” è il titolo del talk di Raimondo Iemma del Centro Nexa. Non solo dati ma anche dati personali aperti: il confine tra privacy e trasparenza è indagato nella relazione del presidente del Circolo dei Giuristi telematici Giovanni Battista Gallus. Giame Ginesu, della Regione Sardegna, parla del progetto Homer quale punto di partenza per gli open data nell’Amministrazione regionale. L’esperta Gis (Geographic information system) Irene Oppo testimonia l’esperienza di una start up nel cuore dell’Isola. La mattina del Cagliari Open Data Day si chiude con “Siamo pronti al riuso? Il futuro degli open data In Sardegna”: l’assessore degli Affari generali della Regione Sardegna Gianmario Demuro viene intervistato da Giovanni Battista Gallus, presidente del Circolo dei Giuristi Telematici.
L’OPEN DATA DAY. Il 2015 segna la quinta edizione per l’International Open Data Day (http://opendataday.org/), manifestazione ideata da David Eaves dell’European Public Sector Information per creare relazioni tra coloro che lavorano con i dati aperti, per superare gli aspetti più tecnici e formare una “open data community”. Si tratta della terza volta per l’Italia e nel mondo vede, per quest’anno, la partecipazione di circa 50 Paesi con oltre 135 eventi. A Cagliari nasce, tre anni fa, ad opera di Manuela Vacca, giornalista attenta ai temi dell’innovazione e della trasparenza, nella volontà di mettere insieme diverse associazioni per un’azione civica che renda possibile l’esperienza in Sardegna a beneficio della collettività. La manifestazione può essere seguita sui social media con l’hashtag #ODD15CA.
Iscrizioni su Eventbrite