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Al via la rassegna teatrale “I martedì dell’Avogaria” con lo spettacolo “Garbatella”, un viaggio nella Roma di Pasolini per la regia di Julia Borretti

Creato il 10 ottobre 2013 da Giuseino @seriesmag
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fotogarbatella Al via la rassegna teatrale “I martedì dell’Avogaria” con lo spettacolo “Garbatella, un viaggio nella Roma di Pasolini per la regia di Julia Borretti

Dalla Roma di Pier Paolo Pasolini al Deserto dei Tartari,  passando per una rivisitazione sui generis dell’Amleto. Ritornano a Venezia  i “Martedí dell’Avogaria”, rassegna teatrale che presenta alcuni fra gli spettacoli più interessanti della nuova scena drammaturgica nazionale.

Un ciclo che prende il via, martedì 5 novembre 2013, presso lo storico Teatro dell’Avogaria, Venezia, Dorsoduro 1607, Corte Zappa, ore 21.00, con “Garbatella“, viaggio ideale nella Roma delle borgate pasoliniane per la regia di Julia Borretti. Un concerto per voci recitanti e chitarra che narra la storia d’amore tra Irene e Tommaso, un rapporto dove il comico ed il tragico si inseguono per svelare la poesia della vita ed il confronto tra generazioni differenti. I due giovani s’incontrano fortuitamente, si conoscono, si danno appuntamento e a fare da sfondo è la Roma della ricostruzione, una Capitale  in bianco e nero, popolata da bambini vocianti nei cortili e da ragazzi con pantaloni all’americana che riempiono le sale fumose del cinematografo. Ed è proprio il cinema il testimone del loro amore, al cinema si consumano i momenti più significativi della loro storia ispirata da “Una vita violenta” il secondo romanzo di Pasolini.

Si prosegue il 12 novembre 2013 con una rivisitazione dell’Amleto. La compagnia Macelleria Ettore porta in scena il classico shakespeariano come punto di partenza per divagazioni drammaturgiche sui temi della pazzia, amore, solitudine e sofferenza. Amleto ed Ofelia sono due facce della stessa medaglia, del dubbio che si annida nel cuore del principe di Danimarca. Quella follia che attraverso un processo di sottrazione si risolve attraverso i suoni , il buio, le ombre che caratterizzano il balletto a volte amorevole, a volte pieno d’ira dei due attori. Una nuova tappa di un percorso nel linguaggio, che coniuga finzione e verità’, semplicità e mistero.

Senza titolo di e con Giulio Costa, in programma martedì 19 novembre 2013, invece é una lezione in cattedra di argomenti e materie che si accavallano alla rinfusa sulla base di rapporti stravaganti. L’assenza del titolo é il simbolo di una scuola che giorno dopo giorno perde il valore ed il senso della propria esistenza  a testimoniare una cultura ed una istruzione ormai finita nel dimenticatoio e svuotata di ogni valore. Uno spettacolo sul lavoro dell’uomo, sul triste ed inesorabile declino delle attività artigianali, sempre più costrette a lottare con il virtuale che domina le regole della contemporaneità. Protagonisti lo sguardo e l’ascolto del pubblico a cui si chiede di fare esperienza, di vedere ed interpretare una immagine annacquata da una visione abitudinaria.

Spazio al teatro dell’assurdo, 26 novembre 2013,  con C Credo del Teatro Belcan, monologo anticrisi di e con Michele Beltrami, dove lo spazio di azione diviene astratto. Tra commedia classica e cabaret uno spettacolo dove si valorizzano oggetti che rapidamente divengono icone del contemporaneo, strumenti fondamentali per la sopravvivenza del domani. Un testo incredibile, formato esclusivamente da parole che incominciano con la lettera C: non si tratta di parole in libertà , ma un discorso surreale dell’attore e creativo bresciano che pratica una comicità stralunata ed assurda.

Il cartellone a dicembre (martedì 2)  propone “Il regalo rotto. Per riflettere sulla disabilita‘ con il sorriso” di Angelo Callipo. Una storia, vera e verosimile,  come tante e proprio per questo in bilico tra eccezionalità e quotidianità, poli che sembrano opposti ma che, a guardar bene, quasi sempre sono destinati a fondersi tra loro. Il protagonista  procede lungo questi due binari imposti dall’arrivo di Chiara, sua figlia, nata  con una rara forma di epilessia diretta conseguenza di lesioni cerebrali al momento della nascita. Lesioni che le impediranno di parlare, muoversi, gesticolare … insomma di comunicare normalmente. E’ Chiara che detta regole ed eccezioni alla sua esistenza. E’ Chiara che detta i nuovi equilibri di chi l’assiste e se ne prende cura. In un lungo monologo, a metà strada tra flusso di coscienza e sguardo disincantato su ciò che lo circonda e che, dalla nascita di Chiara, gli appare grottescamente deformato, il protagonista riflette sulla condizione della disabilità che coinvolge, accanto ad aspetti pratici e farmacologici, sentimenti, emozioni, sensibilità negate.

Si chiude , martedì 10 dicembre, con Il deserto dei Tartari. La vicenda narrata nel più famoso romanzo del grande scrittore milanese ambientata in una fortezza , ormai abbandonata a causa della sua posizione non più strategica all’interno del conflitto, si traduce in un intenso monologo in cui il protagonista, il tenente Drogo, si confronta con se stesso, i suoi pensieri, i suoi desideri e le sue paure esistenziali. L’adattamento teatrale a cura diMaura Pettorruso è affidato all’interpretazione di Woody Neri, per la regia di Carmen Giordano: tre giovani artisti si confrontano con una messinscena di grande intensità, ricreando sul palco l’atmosfera, i silenzi e le parole del celeberrimo romanzo di Dino Buzzati.


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