A sfidare il nostro Sorrentino nell'imminente notte degli Oscar non c'è solo la Danimarca con il suo spiazzante Il sospetto, ma anche un Belgio molto in forma che ha battuto la Francia aggiudicandosi un posto affianco a Palestina e Cambogia non ancora reperibili.
Difficile però identificare come belga la pellicola in questione, e non solo perchè il protagonista maschile è infatuato dell'America vivendo di musica country vecchio stile e venerando la suddetta nazione, ma anche perchè la messa in scena e la trama sono di per sé internazionali e universali.
Quello che Felix Van Groeningen ci racconta nel suo film è la nascita e la fine di un amore, con la passione insaziabile dell'inizio che fa spazio a nuove responsabilità e nuovi impegni per due bohemienne moderni: musicista in una roulotte e con una fattoria da ristrutturare Didier, tatuatrice dai molti amori finiti Elise. Il loro incontro darà vita a una bellissima storia, che li porterà finalmente a mettere delle radici cementate dalla nascita improvvisa di Maybelle.
Tutto cambia, però, quando Maybelle si ammala di cancro a 7 anni, e tra un ciclo di chemio e i verdetti dei medici, il loro rapporto è costretto a cambiare, a fare i conti con una realtà difficile anche solo da immaginare.
Come già in La guerra è dichiarata, la malattia di un figlio mette i genitori in situazioni scomode e al limite, mostrandone ogni fragilità e ogni debolezza. Il rifugio nell'alcool di lui, nei "segnali" di lei, lascia spazio anche alla politica con le invettive contro George W. Bush che mise il veto sulla ricerca con le cellule staminali facendo del film qualcosa di più profondo di una sezione di un amore.
Tutto questo in Alabama Monroe ci viene mostrato con un montaggio che passa dal prima al dopo al durante, mescolando le carte, tra cause e conseguenze di gesti e azioni che acquistano un senso postumo, che si impreziosiscono grazie al sorriso di un passato ancora sereno.
Le lacrime non possono così che scorrere a fiumi, grazie anche a una colonna sonora da brividi messa direttamente in scena dalla The Broken Circle Breakdown Band di Bjorn Eriksson, che accompagna e dà ulteriore significato alle scene più toccanti.
Ma chi è l'Alabama Monroe del titolo? O meglio, chi sono?
La risposta la si ha solo alla fine, lasciando spuntare un piccolo sorriso in mezzo al pianto per quello che è un avversario comunque temibile per la nostra Grande Bellezza, che questa bellezza riesce a farla nascere nei corpi grezzi e rudi di due amanti segnati dal destino.
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