Origine: Belgio, Olanda
Anno: 2012
Durata: 111'
La trama (con parole mie): Elise è una tatuatrice, una che non ha paura di scrivere un nome sulla pelle, o di cancellarlo, e di mostrare con orgoglio i tratti che hanno contraddistinto la sua vita. Didier è un musicista bluegrass che teme l'idea del "per sempre", e pare alla ricerca di una semplicità che solo la sua musica può portargli in dono. Quando si conoscono, scocca la scintilla del grande amore, e più per caso che per volontà arriva Maybelle, una bambina che cambia la vita di entrambi e pare descrivere la grandezza dei sentimenti che li legano.Quando la piccola, poco dopo i sei anni, si ammala di cancro, la vita per Elise e Didier cambia radicalmente, e i due si trovano ad affrontare il dolore e la realtà prendendo strade completamente diverse: lei cercherà rifugio guardando il cielo per dare nomi alle stelle, lui covando la lucida rabbia di chi si attacca con tutte le forze alla ragione.
"Dove va un uccellino quando muore?", chiede spaurita Maybelle a Didier, rendendo evidente il paragone che la stessa bambina sotto chemio fa tra se stessa e la sfortunata creatura alata che tiene in quel momento tra le mani.Purtroppo per lei, nessuno può saperlo.Non può Elise, che tempo dopo farà lo stesso paragone, osservando un uccellino posarsi sul davanzale senza sbattere contro il vetro.Non può Didier, che risponderebbe semplicemente come la Natura - "L'uccellino muore, e non c'è più" -, salvo poi scriverci sopra una canzone da brividi.E non possiamo neppure noi.E' decisamente più semplice, invece, affermare che Alabama Monroe - Una storia d'amore, così tradotto dalle nostre parti pur non essendo - purtroppo - ancora uscito in sala, sia un film di quelli in grado di entrarti dentro e non uscire più, di andare dritto al cuore e scuoterlo come soltanto le pellicole dalla grande anima sono in grado di fare: non è un film come ce lo si aspetterebbe, ma un ibrido, una contaminazione, un cocktail da Frontiera che mescola la passione di Un sapore di ruggine e ossa e l'epica sommessa di Una storia vera o Un mondo perfetto, le parti migliori de La guerra è dichiarata con la carica di pancia di Mud.E' una storia d'amore, in tutti i sensi: per la musica - splendida la colonna sonora, tutta dedicata al Bluegrass -, la vita - anche nei suoi momenti peggiori e più strazianti -, gli amici - straordinario il modo di stringersi gli uni agli altri dei componenti del gruppo di Didier - e la famiglia - almeno un paio le sequenze memorabili in questo senso -.Ed è la storia di Elise, Didier e Maybelle.Che è una storia normale, con i suoi momenti di straordinaria ed incontenibile felicità e quelli di profondo sconforto, con il sesso selvaggio e l'avventura di un amore appena sbocciato e la vita non più così immediata della coppia collaudata: ed è difficile scriverne - o anche solo dedicare al lavoro di Van Groeningen la visione - senza esserne profondamente toccati, e sentire il sorriso sbocciare o le lacrime pronte come bastarde traditrici in fondo agli occhi.Ed è difficile cercare di non essere un fiume in piena rivelando troppo di questo gioiellino candidato all'Oscar per il miglior film straniero all'ultima edizione della celebre notte, mollare gli ormeggi e lasciare che tutto scorra, come una canzone intonata proprio nel momento in cui la voce si strozza in gola, e pare non esistere nient'altro se non la paura di noi povere scimmie abbandonate su questa grande palla di fango da un dio o presunto tale annoiato e senza tv.
O Cinema.E' difficile guardare Maybelle e non pensare a quanto terribile sia il mestiere del genitore: la cosa più bella del mondo che può diventare inesorabilmente la più terribile.E lo è ancora di più quando lo si è, e ci si rende conto di quanto inesplicabili possono apparire alcuni scherzi del Destino, e di quanto tutta la protezione che diamo - o cerchiamo di dare, o vorremmo dare - ai nostri figli non potrà mai davvero garantire la felicità che desideriamo per loro.E' difficile amare, amare tanto e a fondo, o ferire chi amiamo, o peggio, vedere chi amiamo morire.E' difficile vivere, perchè non sapremo mai se siamo capitati per caso da queste parti, o se avremo un'altra possibilità.E' difficile credere, ed avere la forza di farlo, e dubitare, ed avere la forza di farlo.Pare quasi di sbagliare sempre, sempre e comunque.E invece il bello è proprio questo.Vivere. Vivere a fondo. In ogni stagione, e di fronte a qualsiasi gioia o dolore.Suonare il proprio strumento anche quando si vorrebbe solo piangere, o spaccare il mondo a pugni.Segnare sulla pelle la nostra storia, la Nostra Storia, senza avere paura che possa cambiare, o non essere quella giusta, o rimanere incisa su di noi per sempre.Come la luce delle stelle.Quella che viaggia per secoli, e ci passa attraverso continuando ad andare avanti anche quando la stella che l'ha originata non c'è più.E in quel momento, noi piccoli uomini su un piccolo pianeta, le diamo un nome.Un nuovo battesimo. La fede incontra la ragione. Il cuore incontra la pancia.Alabama Monroe.
MrFord
"A star fell from heaven right into my armsa brighter star I know I've never seen
then I found out that it was only you with all your charms
who came into my life to fill a dream."Bill Monroe - "A fallen star" -