Aladdin

Creato il 26 gennaio 2013 da Misterjamesford
Regia: Ron Clements, John MuskerOrigine: USAAnno: 1992Durata: 90'
La trama (con parole mie):il giovane Aladdin è un ladruncolo che vive alla giornata con la scimmia Abu nella città ai piedi del palazzo del sultano, da sempre in cerca di un marito per la figlia Jasmine, principessa che vorrebbe sposarsi per amore e non per legge.Alla loro ombra trama il perfido visir Jafar, che consigliato malignamente dal pappagallo Jago individua proprio in Aladdin il "diamante grezzo" che lo spirito della Cava delle meraviglie necessita per aprire il passaggio che conduce al tesoro più grande di tutti quelli che si possono immaginare: una lampada magica in grado di evocare un Genio, ovvero uno spirito dotato di poteri quasi divini che è costretto a mettersi a disposizione di chi sfrega la lampada stessa per avverare tre suoi desideri.Aladdin e Abu, ingannati da Jafar, riescono a fuggire rubando il potente artefatto, che potrebbe - grazie al contributo del Genio - spalancare al ragazzo le porte del palazzo e del cuore di Jasmine.

Il periodo invernale è sempre ottimo, almeno in casa Ford, per recuperare qualche vecchio, sano film Disney di quelli che hanno, di fatto, segnato infanzia e crescita del sottoscritto: ricordo che facevo le medie ed era una delle mie prime uscite con gli amici senza genitori a seguito quando, con i miei tre inseparabili compari di allora, vedemmo Aladdin in sala.
Come era stato con Stargate – visto con mio padre non troppo tempo prima – ebbi la percezione per la prima volta che il Cinema fosse entrato in una nuova era ancora più meravigliosa e magica di quella che mi aveva accompagnato per tutti gli anni ottanta: come la grande D avrebbe dimostrato anche l’anno successivo con La bella e la bestia, la nuova frontiera per l’animazione classica – che avrebbe aperto le porte al fenomeno Pixar – aveva raggiunto il pubblico lasciandolo a bocca aperta con preziosismi tecnici e profondità di campo tali da anticipare, di fatto, quello che è il 3D attuale – e portandosi a casa un risultato anche migliore -.
Ma Aladdin e la sua magia non sono soltanto cura tecnica: grazie all’ispirazione e all’atmosfera de Le mille e una notte ed un approccio che incrocia l’azione sfrenata – ancora oggi in titoli come Prince of Persia si nota l’influenza delle avventure del nostro “diamante allo stato grezzo”, che a sua volta pescò a piene mani da Il ladro di Baghdad interpretato da Douglas Fairbanks – con una struttura da musical – ed una manciata di canzoni che anche in italiano divennero degli instant cult come Notti d’Oriente, Il mondo è mio o Il grande Alì –, tutto funziona per uno dei “Classici moderni” più riusciti della casa madre di Topolino e soci.
Uno dei grandi meriti dell’appena citata riuscita risiede senza dubbio nell’aver anche azzeccato praticamente ogni personaggio: dal protagonista impavido e scavezzacollo – e con una spalla d’eccezione, la scimmia Abu – alla principessa – una delle meno fighe di legno, nonostante il suo ostruzionismo ai pretendenti, mai viste in una proposta Disney -, dal cattivo – il perfido Jafar con tanto di anima nera pennuta – all’incomparabile Genio, mattatore della pellicola doppiato in originale da Robin Williams ed in italiano – per una volta reso alla grandissima – da un Gigi Proietti in assoluto spolvero.
Proprio le sequenze giocate tutte attorno alla magica creatura blu mi fecero uscire, all’epoca, ad un metro da terra dalla sala, ed ancora oggi travolgono per la loro energia e dinamismo: i giochi di parole e di effetti non hanno infatti perso nulla dello smalto che resero immediatamente il lavoro di Clements e Musker – che in seguito portarono sugli schermi anche il discreto Il pianeta del tesoro – uno degli imperdibili per gli appassionati del genere, grandi o piccini che fossero.
Il gusto dell’avventura ed i colori caldi ed accesi d’Oriente, mescolati a temi interessanti ed accessibili – il riscatto sociale di Aladdin e l’importanza della sua identità, la libertà del Genio ed i suoi poteri praticamente divini confinati “in un minuscolo spazio vitale” – contribuiscono dunque a conferire spessore anche nel divertimento ad una pellicola che ha avuto senza dubbio la fortuna che ha meritato, aprendo la strada al riconoscimento dell’animazione made in USA – il discorso dell’Europa, di Miyazaki o di Ocelot è differente – anche nell’ambito autoriale e confermandosi come uno degli ultimi acuti della produzione Disney “disegnata” – con l’ascesa della già citata Pixar, passeranno anni prima di poter assistere ad uno spettacolo dello stesso spessore completamente “home made” -.
Non vi fosse più capitato di rispolverarlo, concedete a questo film un recupero senza aspettare che sia di nuovo trasmesso in tv: passaggi come la comparsa della Caverna delle Meraviglie in pieno deserto o l’arrivo di Aladdin versione principe in città sono una vera gioia per gli occhi da gustare senza età o limitazioni di sorta, cantando a squarciagola una delle colonne sonore più belle mai realizzate per un titolo di questo genere e lasciando che l’insieme di questa magia vi travolga, fosse anche soltanto per sperare nel trionfo del cattivo che, in ogni caso, puntualmente non si verificherà.
In fondo, il Genio mica è presente all’appello per niente, no!? E siamo o non siamo nel cuore pulsante della Disney!?
E già che ci siete, potrete anche dilettarvi nel riflettere su quali sarebbero, in caso, i vostri tre desideri.
Io un paio li ho già per la mente.
MrFord
"Grande Alí, eccolo lì, Alí Ababua!Muscoloso, meraviglioso, vale per tre!
Ci piace a sua signoria!
E' mitico alla follia!
E' un'altra categoria!
E' il grande ali'!Sono d'oro i suoi mille cammelli!
(E vediamo i cammelli che entrano in campo)E i pavoni color viola e blu!
(Veramente favolosi e d'alta moda)Le sue bestie son veri gioielli!Che cos'é?
Uno zoo?
Bee io lo so,
E' un serraglio di sangue blu!"Gigi Proietti - "Alì Ababua" -

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :