Alan Wilder ed i Depeche Mode

Creato il 09 giugno 2011 da Larvotto

Ci sono state alcune separazioni che mi hanno lasciato senza parole. Non sto ovviamente parlando di Al Bano e Romina, ma di Alan Wilder ed i Depeche Mode.
Quella perfetta alchimia tra le canzoni di Martin Lee Gore, la voce di Dave Gahan e gli arrangiamenti di Alan Wilder hanno portato alla luce autentici capolavori (come dite? ci sarabbe anche Andrew Fletcher? Ah sì, la cameriera) dicevamo, hanno portato alla luce autentici capolavori musicali che, ancora oggi riescono a farmi venire un brividino lungo la schiena.

I motivi della loro separazione sono molteplici, almeno quelli ufficiali, ma qualsiasi sia il motivo, il risultato è stato che da quel momento i Depeche Mode non sono più stati i Depeche Mode.

Martin ha continuato a scrivere belle canzoni, Dave ha ancora una bella voce, ma l’insieme non è più fenomenale.
Perché continuano a fare quei merdosissimi arrangiamenti con la chitarrina wah-wah? Eh?
Perché un gruppo che è stato il simbolo della rivoluzione elettronica ha accantonato la cosa che meglio gli riusciva?
Ovviamente non lo so, quello che so è che il brividino lungo la schiena non l’ho più sentito, dischi come Violator restano, ad oggi, assolutamente insuperabili.

Poche ore fa un amico mi ha segnalato il remix di “In Chains“, una canzone dell’ultimo album dei Depeche Mode, curata da Alan Wilder.

Alan Wilder – In Chains by moenias

Cazzo, questo non è un remix, questo è come suonerebbero i Depeche Mode se Alan fosse ancora con loro.
E, vaccaboia, suonerebbero maledettamente bene.

(Qui la canzone originale)

ps
Io non ho mai avuto un “uomo ideale” però Alan Wilder c’è sempre andato maledettamente vicino, anche adesso


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