Alba, ancora

Da Nuvolesparsetraledita

Alba serena  fredda, quindici gennaio; anno giovane, cielo sgombro di nubi – azzurro gelido nella brina sui tetti e sulle strade, sui campi e fra gli alberi –  lieve chiarore rosso verso ovest.

Lucifero brilla ancora, ed il suo alone si allarga, trema.

Un volo di corvi passa sui tetti e gracchia, rispondono altri uccelli dalla siepe e ciangottano allegri; si alza una tapparella ed il suono vibrante cupo riempie il breve tratto d’aria attorno alla finestra; un’auto si ferma nel viale, spegne il motore: silenzio.

Hai tempo, scrivi; anche poche righe, anche soltanto queste, ma scrivi.

Lascia una piccola traccia nell’aria serena, nel cielo adesso immoto mentre il giorno va a cominciare con le sue ansie, le sue ragioni; scrivi una piccola cosa, due righe solamente. Accogli nella mente un lieve pensiero, passalo alle dita, serbalo qui, su questa pagina bianca. C’è sempre una poesia che fa ritmo nel cuore, ci sono sempre musiche, al mattino.

Poi devi andare, sarai presto pronta e ti volterai a guardare la casa, la luce che radente rischiara gli spazi, il giorno che irrompe e rischiara. Fuori, il gelo di un giorno chiaro ti attende.

Quadri di William McGregor Paxton, come sempre dal web …

Alba

Amore mio, nei vapori di un bar all’alba, amore mio che inverno lungo e che brivido attenderti! Qua dove il marmo nel sangue è gelo, e sa di rifresco anche l’occhio, ora nell’ermo rumore oltre la brina io quale tram, odo, che apre e richiude in eterno le deserte sue porte?… Amore, io ho fermo il polso: e se il bicchiere entro il fragore sottile ha un tremitìo tra i denti, è forse di tali ruote un’eco. Ma tu, amore, non dirmi, ora che in vece tua già il sole sgorga, non dirmi che da quelle porte qui, col tuo passo, già attendo la morte. Giorgio Caproni
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