Albania 4: Da Kruje a Tirana

Creato il 16 luglio 2014 da Enricobo2

Il lago a Baltore


Valli attorno a Tirana

Piste di montagna, impervie, sassose, difficili. Le percorri a fatica e lentamente, ma che spettacolo ai tuoi lati, tra l'altro poi, non sei neanche tu a guidare, quindi... Ogni tanto ti fermi a fare un paio di foto, quando non ti basta più incamerare immagini di boschi e di cime, di forre profonde e torrenti che gorgogliano lontani. Devi portarti a casa qualche cosa di tangibile, è la maledizione dell'uomo moderno. Byron, quando percorreva questi cammini, forse aveva in mente solo parole alate, di poesia irraggiungibile, noi dobbiamo scattare, scattare, perché almeno qualche cosa rimanga, pixel e megabytes non sono mai abbastanza, anche se il colore di quel lago non sarà mai uguale all'originale, azzurro, blu, verde smeraldo, non riesci neanche a definirlo, altro che trovare la saturazione del colore corretta. Di tanto in tanto piccole cascate si buttano a valle segnando una curva dolce e raffinata. Poi, quando esci dal bosco, sul fianco di un monte ecco una sfilata di case di pietra bianche, l'antica città di Kruje, patria di Skanderbeg, l'eroe nazionale dell'Albania. Il nome della città significa "sorgente" perché questa zona è ricchissima di acque anche se curiosamente la fornitura ristretta è un problema per gli abitanti. Passeggiare per questi selciati antichi ti dà un senso di smarrimento. Battaglie, lotte senza fine tra gli ottomani invasori e questi pastori combattenti a resistere, forse proprio qui, tra i vicoli ormai invasi dall'erba, mentre il bazar è ormai soffocato dai nuovi invasori, grandi palazzi con un numero abnorme e sproporzionato di piani, bloccati sul nascere e ora fermi ad aspettare l'arrivo della polizia edilizia, con le ruspe, chissà, anche oggi la lotta continua. 

Kruje - Il mausoleo dei dervisci

I piccoli negozi del bazar offrono kilim, ricami e pizzi che le ragazze preparavano per i corredi, oggi desueti. Per sposarsi si va ora in uno dei tanti negozi di vestiti da sposa della città, se ne cambiano magari due durante la cerimonia. I venditori non sono assillanti, anche se il passeggio è davvero scarso. Appena fuori dal paese, un minuscolo mausoleo di santi dervisci, con le tombe allineate coperte da un drappo verde, affacciate su un balcone, di fronte a Tirana, laggiù in fondo, tante piccole case lontane di un Lego da decifrare. E' uno dei luoghi della fede islamica in questo paese, un Islam estremamente liberale e tollerante, quello dei Bektashi, in forte contrasto con le ideologie estremiste e salafite, che qui non riescono fortunatamente ad attecchire. Non si vedono veli e si beve tranquillamente vino e rakhi, la grappa locale, addirittura qualcuno nei paesi alleva il maiale. In realtà i Bektashi sono molto diffidenti verso il mondo mussulmano integralista, sono una setta di tipo panteistico, in contrasto con il potere ottomano sunnita e predicano la tolleranza verso tutte le religioni non islamiche. In un piccolo paese delle vicinanze, ad esempio, la comunità Bektashi, per venire incontro al gruppo di cattolici del paese, attorno al dieci per cento, che non avevano mezzi, ha promosso una colletta per poter costruire una piccola chiesa in modo che anche questa minoranza avesse un suo luogo di culto. In pratica sono piuttosto poco osservanti e alla moschea vanno solo in occasione delle feste principali, mentre quasi nessuno rispetta il ramadan. 

Kruje - Il bazar

Un poco più a valle, Fushe Kruje, con la via centrale che a sera viene sbarrata per consentire lo struscio, i bar pieni di gente seduta e al centro della piazza, la statua di bronzo in onore di Bush, che alza un braccio verso il cielo, ma la manica che scende mostra il polso senza orologio e all'epoca della inaugurazione vi fu un grande scandalo, in quanto si vociferava che era stato fatto così perché l'orologio gli era stato rubato. Dicerie di paese, scambiate al bar dove i vecchi giocano a backgammon o a domino, bevendo un bicchierino di grappa, mentre scende la sera. Rimane il tempo di arrivare a Tirana, piccola capitale in crescita, che da un lato tenta di arginare la crescita inarrestabile delle periferie e dall'altro di conservare il suo centro, misto di architetture dell'epoca fascista che danno alla piazza centrale un aspetto d'antan, ma con una sua personalità marcata, in mezzo a grandi giardini e alle più recenti costruzioni del realismo sovietico del Museo col suo immenso mosaico della facciata e il teatro. Una città tutto sommato sonnacchiosa dove puoi girare tranquillamente, fermarti in un bar o fare un salto al mercato, dove puoi considerare il costo irrisorio di crostacei magnifici, che qui non sono cibo di tradizione e quindi vengono mangiati solo dai turisti. Rimane quindi l'opportunità di sceglierti un bel ristorante dove farteli servire per accogliere nel giusto modo la pace della sera, in questa tranquilla Albania, che mi sta piacendo sempre di più.

Ecomostri in attesa di abbattimento a Kruje


SURVIVAL KIT
Hotel Albatros - Reshit Collaku, Nr. 40, Tirana,- Molto carino, Un 3 stelle che ne meriterebbe almeno una mezza in più - Free Wifi, nuovissimo in centro, pulito e silenzioso. Dovrebbe essere sui 40 € , ma occhio che sul loro sito scrivono 120, quindi chiedete prima o prenotate coi soli siti che fanno le offerte. Colazione abbondante.
Ristorante Mercata Pescu - proprio sulla piazzetta del mercato del pesce. Tutta roba eccezionale, cucina a vista, sceglietevi il pesce al bancone e loro ve lo fanno come volete. Cuoco con esperienza di cucina italiana. menù ricchi sui 15 €, ma qualità eccellente, da provare.

Tirana - Museo in piazza Skanderberg


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