Albenga: il nero della toga non copre lo sporco ?

Creato il 25 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Un lungo pedinamento, con il passo sempre più veloce e il fiato sul collo di quell'uomo, «che non ne voleva sapere di lasciarmi perdere». 
Poi l'aggressione in pieno giorno, a due passi dall'Aurelia delle quattro del pomeriggio: la giovane molestata ieri a Loano ha ricostruito così, davanti ai carabinieri di Albenga, il raptus sessuale che ha portato in carcere don Fabio Bonifazio, il viceparroco di Imperia arrestato con l'accusa di violenza sessuale. 
Il sacerdote, secondo la ricostruzione fornita ai militari, ha seguito per diversi minuti la ragazza, che stava passeggiando nel centro di Loano. In un primo momento la giovane non ci ha fatto caso, ma quando ha capito che quell'uomo «tarchiato e dai capelli rossi» ce l'aveva con lei, ha tentato invano di seminarlo. 
Toccherà ora agli inquirenti stabilire che cosa abbia fatto scattare l'aggressione. 'Don carotà, come era stato soprannominato il prete dai suoi parrocchiani per via del colore rosso dei capelli, non ha infatti detto nulla ai militari che lo hanno arrestato e condotto al carcere di Savona. Intanto a Imperia, dove don Fabio era da un anno viceparroco del Cristo Re, resta l'incredulità per quanto accaduto. 
«Posso solo dire che ha sempre agito bene, sia come uomo che come sacerdote», si limita ad affermare don Giampiero Serrato, parroco di don Fabio. «È un ottimo prete - aggiunge - a lui va tutta la mia solidarietà».
Don Fabio si è avvalso della facoltà di non rispondere per consentire al suo legale, l'avvocato Alessandro Vignola, di studiare il caso. «Il mio cliente - ha detto al termine dell'interrogatorio il legale - non conosceva la ragazza. Era la prima volta che la vedeva in giro per Loano»

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