Sarà la trama a spiegarcene subito la ragione. Nel piccolo paesino di Loxford, il 10 aprile una piccola compagnia di notabili locali si riunisce ogni anno per eleggere la Regina di maggio, in base a criteri di integgerrima virtù personale (in specie per quanto attiene al sesso). La riunione, che si tiene a casa dell'irreprensibile Lady Billows, prende però una brutta piega quando ci si accorge che l'innocenza non è facile a trovarsi. Si propone allora di eleggere non una regina, ma un Re di maggio e si fa, contestualmente il nome di Albert Herring, figlio della fruttivendola di Loxford. Questi è un ragazzo mite, clean as / new mown hay (pulito come erba appena falciata), an inoffensive lad, simple, of course (un tipo inoffesivo, sempliciotto, certo...). Lady Billows dapprima si rifiuta, anche per questione di classe sociale, poi cede.
Quello che, però, questa commissione non sa è che Albert è tutto tranne che mite: non ama la sua vita, se ne chiede la ragione (in un ostinato for what? - per cosa?) accoglie la notizia con un netto rifiuto e sarà la perfida e opprimente madre a convincerlo. Sid, un amico del ragazzo, parecchio più vissuto, organizza con la sua morosa uno scherzo per la festa di incoronazione: riempie il bicchiere di limonata di Albert (del tutto astemio) con del rum, provocando un disastro dopo l'altro, fino alla sparizione di Albert nel nulla e al ritrovamento della sua corona per terra, schiacciata da un camion. Ne segue un dolente epicedio di tutta Loxford, riunita nella bottega della frutta a piangere il povero ragazzo, quando all'improvviso...
Nell'edizione di Bernard Haitink che ho visto io, disponibile e quasi sempre reperibile sul mercato, il successo è garantito proprio dall'elevata qualità esecutiva, in primo luogo della London Philharmonic Orchestra e del Glynderbourne Chorus. Il direttore cesella i timbri strumentali e vocali con esattezza e gusto, mentre i singoli interpreti (Patricia Johnson, la splendida Felicity Palmer, il protagonista John Graham-Hall, Patricia Kern, Alan Opie, Jean Rigby e gli altri) fanno di tutto per garantire, diciamo così, le buone intenzioni della bacchetta e uno spettacolo buono, seppure privo di agilità di quella scintilla che ci si aspetta in questi casi. "Roba per appassionati"? Forse, ma preludio drammaturgico importante per il Turn of the screw e riflessione sul ruolo di un eroe ridotto a secondo in un negozio di frutta dove tutti chiedono solo spezie e sapori.