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Alberto Biasi alla Fondazione Zappettini fino al 16 marzo 2012 – recensione di Cristina Celario

Creato il 31 gennaio 2012 da Milanoartexpo @MilanoArteExpo
Alberto Biasi, Trame, 1959, collage, 60x36x3cm, coll. Archivio Biasi, Padova

Alberto Biasi, Trame, 1959, collage, 60x36x3cm, coll. Archivio Biasi, Padova

Alberto Biasi alla Fondazione Zappettini – Cristina Celario per Milano Arte Expo – Lo scorso 18 gennaio la Fondazione Zappettini, nella rinnovata sede di via Nerino (click: MAPPA), ha inaugurato una mostra dedicata ad Alberto Biasi. L’artista padovano è qui ben presentato da una serie di lavori che danno piccoli saggi ed esemplificazioni della sua carriera. Il percorso espositivo si apre con un’opera del 1959, una delle cosiddette Trame: un collage composto da sovrapposizioni di carte di paglia con fori rotondi di vario diametro. L’opera è una delle primissime prove artistiche di Biasi, nata dall’esperienza di Azimuth. Proprio nello spazio aperto da Piero Manzoni ed Enrico Castellani, nella primavera del 1960 l’artista padovano espone le sue opere in due occasioni a fianco dell’amico Massironi, di Dadamaino e di alcuni esponenti del Gruppo Zero. >

In accordo con le teorie della “Nuova concezione artistica”, Alberto Biasi tocca il grado zero del suo operare: in opposizione alla pittura Informale carica di “inutili soggettivismi”, le Trame sono carte forate prodotte industrialmente per l’allevamento del baco da seta. Le loro sovrapposizioni e rotazioni creano effetti ottici che portano a un ripensamento del concetto di luce e spazio all’interno delle coordinate classiche dell’arte.

Successivamente, meditando sul concetto stesso di trama, l’artista dà vita a composizioni caratterizzate da fori sempre più piccoli, quasi impercettibili all’occhio, utilizzando reti d’acciaio per setaccio, lamiere forate e garze di cotone. Queste ultime sono ben visibili nella seconda opera dell’esposizione, Trame (1960), dove su un pannello di legno sono predisposte tre diverse combinazioni a trama: una bianca, una nera e una celeste. Le diverse sovrapposizioni dei fori sembrano creare assembramenti visivi simili a ordinate costellazioni.

Alberto Biasi, Trame, 1960, 90x46cm, coll. Archivio Biasi, Padova

Alberto Biasi, Trame, 1960, 90x46cm, coll. Archivio Biasi, Padova

Il 1960 è un anno di grande fermento per l’artista padovano, che non solo si avvicina al clima artistico milanese dando vita a queste opere innovative, ma è l’anno in cui fonda a Padova il Gruppo N con Manfredo Massironi, Edoardo Landi, Toni Costa ed Ennio Chiggio.

Al lavoro di gruppo che tende a porre in crisi il mito dell’artista demiurgo, alle azioni neodadaiste –Nessuno è invitato a intervenire-, si uniscono studi sistematici sul dinamismo virtuale, base dell’arte cinetica italiana e delle successive sperimentazioni dell’artista, anche dopo la divisione del Gruppo N avvenuta nel 1964.

Alberto Biasi, Gocce, 1967, rilievo in pvc su tavola, 182x182x5 cm, Padova

Alberto Biasi, Gocce, 1967, rilievo in pvc su tavola, 182x182x5 cm, Padova

Esito di questa esperienza sono gli Oggetti ottico-dinamici, costituiti da una struttura in legno dipinta alla quale viene applicato un rilievo in pvc a pochi centimetri di distanza. L’intersecazione delle due strutture crea una possibilità di lettura su diversi piani dando vita a una proliferazione illimitata di immagini. I segmenti opachi del primo piano si sovrappongono agli elementi traslucidi del secondo sdoppiandoli, producendo configurazioni inesistenti sul piano fisico, ma percettivamente reali.

L’atto estetico finale è compiuto dall’occhio dello spettatore, il quale diventa creatore di forme.

In tal senso pare particolarmente interessante l’opera Gocce (1967) presentata dalla Fondazione, dove ai disegni curvilinei e spiraliformi matematicamente disegnati sulla tavola nei toni del bianco e del nero, vengono sovrapposti dei rilievi verticali in pvc, ricreando visivamente il fenomeno della rifrazione delle onde provocate dalla caduta di gocce d’acqua.

Queste visioni instabili acquisiscono poi una maggiore tensione e movimento in Variable round image (1962) e Distorsione (1976), dove le lamelle in rilievo vanno a sovrapporsi in torsione per svilupparsi poi a

Gruppo N, Variable round image, 1962, diametro 28 cm, coll. Archivio Biasi, Padova

Gruppo N, Variable round image, 1962, diametro 28 cm, coll. Archivio Biasi, Padova

ventaglio concentrico. Le due opere sono riconducibili alla serie delle Torsioni, che Biasi inizia ad ideare e produrre all’inizio degli anni Sessanta con gli altri membri del Gruppo N, concependole come una sorta di omaggio a Lucio Fontana: la prima opera della serie è chiamata infatti dal gruppo Omaggio a Fontana, in quanto una tela interamente tagliuzzata a lamelle viene ricomposta con una mezza torsione delle stesse.

Le percezioni visive acquistano in questi lavori una nuova tensione dinamica, trattenuta saldamente nel punto centrale dell’opera.

Le riflessioni su staticità reale e movimento apparente, sul rapporto opera e osservatore caratterizzano anche gli ultimi lavori dell’artista, rappresentati in mostra da Trittico… tratti bianchi (2003) e Incontro sul ring (2006).

Alberto Biasi, Trittico...tratti bianchi, 2003, acrilico su tela in rilievo, 180x205x5 cm, coll.

Alberto Biasi, Trittico...tratti bianchi, 2003, acrilico su tela in rilievo, 180x205x5 cm, coll.

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Entrambe le opere sono create per assembramento di tele e tavole dipinte; elementi plastici in rilievo tra una giuntura e l’altra suggeriscono una sensazione di tensione, di moti impercettibili, in equilibrio instabile tra immobilità e lievi propulsioni. A queste armonie precarie insite nell’opera, Biasi associa avvenimenti e situazioni, rinnovando ancora una volta il rapporto imprescindibile tra soggetto e oggetto. - Cristina Celario

Alberto Biasi, Incontro sul ring, 2006, acrilico su tela in rilievo, 45x50x3 cm, coll. Archivio B

Alberto Biasi, Incontro sul ring, 2006, acrilico su tela in rilievo, 45x50x3 cm, coll. Archivio B

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Alberto Biasi
18 gennaio – 16 marzo 2012
A cura di Alberto Rigoni

Fondazione Zappettini
per l’arte contemporanea
Via Nerino, 3
20123 Milano
Tel 02 89281179
sito: http://www.fondazionezappettini.org/

Alberto Biasi, Distorsione, 1976, rilievo in pvc su tavola, 26x26 cm, collezione Archivio Biasi,

Alberto Biasi, Distorsione, 1976, rilievo in pvc su tavola, 26x26 cm, collezione Archivio Biasi,

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Ufficio stampa
Cristina PARISET
tel. +39 02 4812584 / +39 348 5109589
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