Ricerca e sviluppo, politica di acquisizioni mirate senza mai trascurare la redditività delle operazioni e mercati in espansione. Se dovessimo sintetizzare la “ricetta anticrisi” di Geberit, probabilmente questi sarebbero i tre ingredienti principali.
In effetti, in controtendenza con la situazione generale delle imprese attive nel settore delle costruzioni, il colosso svizzero dell’idrosanitaria ha registrato dei buoni livelli di crescita e sviluppo anche in questi anni di crisi.
Abbiamo raggiunto Alberto Rovati, responsabile marketing comunicazione Geberit in Italia per chiedergli qualche ulteriore specifica informazione nell’ambito della nostra inchiesta sul mercato nazionale e internazionale e sapere, in definitiva, “il segreto del successo” di Geberit.
“Il Gruppo Geberit è attivo in tutto il mondo ed è leader europeo nel settore dei prodotti idrosanitari (sistemi per l’impiantistica sanitaria e arredo bagno in ceramica). Oltre a quello di Geberit il gruppo commercializza più di 10 marchi a livello internazionale nel settore delle ceramica per il bagno”, esordisce Rovati, fornendo un identikit del gruppo con sede in Svizzera.
Nella foto, la sede Geberit a Jona in Svizzera
Mauro Ferrarini. Rovati, Geberit è Svizzera ma in Europa come è messa?
Alberto Rovati. Geberit opera come gruppo integrato con una forte presenza locale in molti paesi europei, fornendo un valore aggiunto unico quando si tratta di tecnologia e prodotti idrosanitari e ceramiche bagno.
Mauro Ferrarini. Qualche numero per dare un’idea più precisa ai lettori?
Alberto Rovati. Geberit opera come gruppo integrato con una forte presenza locale in molti paesi europei, fornendo un valore aggiunto unico quando si tratta di tecnologia e prodotti idrosanitari e ceramiche bagno. Sui numeri, il Gruppo conta 35 impianti di produzione, di cui 6 situati oltre Europa. Il Gruppo ha sede a Rapperswil-Jona in Svizzera. Con oltre 12.000 dipendenti dislocati in oltre 40 paesi, generiamo un fatturato netto di 2,9 miliardi di CHF. Le azioni Geberit sono quotate alla SIX Swiss Exchange; dal 2012, l’azione Geberit è stata inclusa nella SMI (Swiss Market Index).
Mauro Ferrarini. Decisamente una struttura complessa e articolata. Ma tra mercato nazionale e internazionale in quale Geberit è più attiva? L’Italia per voi è ancora strategica?
Alberto Rovati. Senza dubbio. L’Italia è uno dei mercati più importanti per il Gruppo e sviluppa circa il 6.5% del fatturato globale. Più in generale i paesi europei possono essere considerati il mercato di riferimento per il Gruppo Geberit, in effetti oltre l’80% del fatturato totale è sviluppato distribuendo i prodotti sul mercato europeo.
Mauro Ferrarini. E il restante 20%?
Alberto Rovati. ll resto del fatturato viene sviluppato nel resto del mondo; particolare attenzione viene data a mercati strategici come la Cina, L’India e il Nord America, paesi in cui oltre alle società di distribuzione sono presenti anche stabilimenti per la produzione di manufatti dedicati al mercato di riferimento.
Negli ultimi 10 anni il Gruppo ha conosciuto una crescita continua anche durante gli ultimi anni di difficile congiuntura economica, grazie ad una politica di espansione sui mercati lungimirante, forti investimenti in ricerca e sviluppo che hanno portato ad una introduzione di nuovi prodotti costante e di successo (Geberit AquaClean, Monolith e Silent-PP per citarne alcuni) e alla politica di acquisizioni adottata, che ha portato ad un ampliamento dei mercati e dei fatturati, pur mantenendo una redditività sempre al di sopra della media del settore. A febbraio di quest’anno, con l’acquisizione del gruppo Sanitec, Geberit si è assicurata la proprietà di 12 marchi di ceramica europei, tra i quali l’italiana Pozzi e Ginori, la tedesca Keramag e la scandinava Ifö per citarne alcune.
Alberto Rovati (Geberit): “Il mercato dell’idrotermosanitario consolida dati in linea con quelli forniti dagli indicatori macroeconomici”
Mauro Ferrarini. Programmi per il futuro. Avete intenzione di investire in R&S? Quali settori (e quali paesi) vi paiono più promettenti per il futuro?
Alberto Rovati. Nei prossimi anni la politica di investimenti nel settore Ricerca & Sviluppo continuerà ad essere un pilastro nella politica di sviluppo del Gruppo ed il livello degli investimenti si attesterà ancora oltre il 2% del fatturato, consentendo di fare fronte ad investimenti sia in termini di ottimizzazione della produzione sia in termini di prodotti innovativi. Il clima generale dell’economia mondiale ed in particolare nel settore delle costruzioni non è sicuramente tra i più promettenti; in effetti sono pochi i paesi in cui stiamo assistendo ad un incremento del volume delle costruzioni e soprattutto i grandi mercati extra europei come la Cina e il Nord America stanno performando al di sotto delle attese. Ciò nonostante, grazie all’acquisizione dei marchi Sanitec, potremo sfruttare sinergie di marchio e potenziare l’offerta di prodotto nei confronti di tutta la filiera distributiva proponendo agli stessi interlocutori i nostri sistemi per l’impiantistica sotto traccia e i prodotti ceramici per l’arredo bagno. Grazie a questo presupposto ci attendiamo una crescita del livello di business nei principali mercati di riferimento europei, malgrado la situazione generale. Per quanto concerne i mercati extra europei gli investimenti per migliorare la nostra posizione sui mercati continuerà secondo la strategia delineata.
Mauro Ferrarini. Torniamo in Italia. Bellicini del CRESME sembra profilare la fine del sesto ciclo dell’edilizia in Italia e una ripresa del settore. Stiamo soprattutto parlando di rinnovo e riqualificazione dell’esistente. Come giudica la situazione oggi e, in prospettiva, nei prossimi anni?
Alberto Rovati. Il mercato dell’idrotermosanitario consolida dati in linea con quelli forniti dagli indicatori macroeconomici, per cui il nostro augurio è che i dati forniti dal CRESME possano corrispondere alla chiusura di un ciclo e dare avvio ad una ripresa che, per ora, progredisce lentamente, trattandosi soprattutto di interventi di rinnovo e di riqualifica. A breve quindi la situazione non cambierà radicalmente e, a livello distributivo, a realtà che presentano dati decisamente più positivi rispetto ad un anno fa, se ne affiancano altre che continuano, per diverse ragioni, a performare al di sotto delle previsioni. Per i prossimi anni resterà quindi fondamentale consolidare i rapporti con i partner più significativi in termini di fatturato, copertura territoriale e solvibilità, affiancandoli comunque tutti nelle attività rivolte al sell out e alla ricerca di nuove opportunità di business.