Alcoa: la lotta operaia vince, così sembra. Varato un nuovo accordo

Creato il 28 marzo 2012 da Yellowflate @yellowflate

La lotta paga, così sembra. Almeno per il 2012 l’Alcoa non chiude.  Si e’ concluso cosi’ l’incontro di ieri al Mise, dopo una manifestazione con oltre 400 lavoratori, presente la direzione di Alcoa, le segreterie nazionali e territoriale di Fim Fiom e Uilm, con la mediazione del ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera e il Sottosegretario, Claudio De Vincenti.”Il Ministro Passera che ha assicurato l’impegno massimo del governo per trovare una soluzione -sottolinea la Fim Cisl in una nota-.Dopo che l’azienda aveva ribadito la sua posizione di chiusura del sito entro aprile, il Ministero nella persona del sottosegretario De Vincenti hanno preannunciato una proposta scritta tesa ad avvicinare le posizioni. Dopo un lungo confronto tra le parti alle ore 23,30 si e’ raggiunta una ipotesi di accordo. L’accordo prevede il ritiro della procedura di mobilita’ e il mantenimento della produzione, in presenza di manifestazioni di interesse, fino al 31 ottobre 2012. Il mese di novembre e dicembre verranno utilizzati per la eventuale fermata delle celle e conseguentemente i lavoratori andranno in cassa integrazione dal 1/1/2013 per la durata di 1 anno prorogabili eventualmente di un altro anno.Le condizioni per la cassa integrazione verranno concordate a tempo debito.In caso di mancanza di manifestazioni di interesse l’avvio della Cigs avverra’ al 1 novembre 2012”.

”L’Azienda poi si impegna per il periodo di un anno dallo spegnimento delle celle a presidiare gli impianti e a mettere le risorse economiche per l’eventuale riavvio in caso di subentro di un nuovo acquirente -continua la Fim Cisl-. L’azienda prevede che entro la fine di aprile le manifestazioni di interesse dovranno tramutarsi in lettera di impegno. Il governo si e’ impegnato a favorire le condizioni di contesto per l’ingresso di eventuali compratori, in particolare per quanto riguarda l’energia”.

”Sul terreno dell’energia l’accordo prevede: -spiega la Fim Cisl- un regime transitorio con la proroga di 2-3 anni della cosiddetta superinterrompibilita’ nelle isole e per il quale sono in corso verifiche in sede UE. Una soluzione strutturale con la verifica del cosiddetto Interconnector (verifica con autorita’ competenti e Terna), di possibili accordi diretti con Enel e possibilita’ anche di autoproduzione (centrale Enel Sulcis 2 o altro investimento). La Regione e gli enti locali hanno calendarizzato impegni per la riqualificazione delle infrastrutture dedicate alla logistica come il porto e le strade annesse.Nell’accordo c’e’ anche un capitolo Ambientale legato alle bonifiche di cui dovra’ farsi carico anche Alcoa”.

”La Fim-Cisl esprime grande soddisfazione per il raggiungimento di una intesa fino a poche ore fa impensabile che consente di lavorare d’intesa con il governo per assicurare la continuita’ produttiva e la salvaguardia dei posti di lavoro in un’area particolarmente critica della Sardegna. E’ il frutto delle iniziative di lotta e della capacita’ negoziale del sindacato e del ruolo positivo esercitato dal Mise sin qui. Giovedi si svolgeranno le assemblee a Portovesme con i segretari nazionali di Fim Fiom Uilm”, conclude la nota


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