NONOSTANTE LA TRATTATIVA CON GLENCORE; LAVORATORI PRONTI A MANIFESTAZIONI DI PROTESTA ANCORA PIU’ INCISIVE
Portovesme, 23 agosto 2012 - «E’ inaccettabile la rigidità di Alcoa che non intende rimodulare le date dell’accordo del 27 marzo relativamente all’avvio della procedura di fermata dell’impianto né vuole discutere, nell’ipotesi di fermata, un serio piano sociale per i lavoratori indiretti e interinali». A dichiaralo è Stefano Lai, responsabile regionale Dipartimento Lavoro dell’Italia dei Valori. «Dopo il fallimento della trattativa con Aurelius per la cessione dell’impianto per la produzione di alluminio primario – spiega Lai – il MiSE sta intensificando le verifiche con l’unico soggetto ancora interessato, la multinazionale Glencore, proprietaria della Portovesme Srl. Alla base della discussione c’è la tariffa energetica, fondamentale perché la trattativa produca una lettera d’intenti entro il 31 agosto che interrompa l’avvio della procedura di fermata dello Smelter. Eppure dopo l’incontro di ieri con gli alti vertici di Alcoa – prosegue Stefano Lai – la posizione della multinazionale statunitense non pare affatto modificata e continua nella sua determinata volontà di fermare lo Smelter pur in presenza di una nuova manifestazione di interesse, a meno che questa non sia formalizzata entro il 31 agosto con una lettera d’intenti. Ieri i lavoratori hanno mostrato grande determinazione e altissima tensione bloccando l’area di accesso all’aeroporto di Elmas – conclude Lai – ma in mancanza di soluzioni le manifestazioni di protesta saranno ancora più incisive e frequenti».