Alcoa, foto FB
Portovesme, 27 settembre 2012 - «Alcoa non vuole cedere lo Smelter di Portovesme a un diretto concorrente, ma ha come unico scopo quello di ridurre la capacità produttiva globale dello stabilimento. Di contro il MiSE sta dimostrando tutta la sua incapacità di gestire con autorevolezza questa vertenza de di imporre una strategia in grado di salvare la filiera dell’alluminio in Sardegna: anzi, pare si sia specializzato nel far scappare i possibili nuovi acquirenti».
Così il responsabile Lavoro dell’Idv Sardegna, Stefano Lai, rsu Alcoa, commenta l’abbandono della trattativa per l’acquisizione dello stabilimento sulcitano da parte di Glencore, che ieri ha annunciato al MiSE la sua uscita di scena per via della poca chiarezza nella definizione delle tariffe energetiche legate allo strumento dell’interconnector. «Si tratta dell’ennesimo fallimento del dicastero gestito dal ministro Passera e dal sottosegretario De Vincenti – attacca Lai -. Nella lettera inviata al Mise, Glencore, la più accreditata tra i soggetti in gara, rappresenta problematiche legate alle infrastrutture portuali, agli organici e agli investimenti necessari per rendere competitivo l’impianto al riavvio. Il problema maggiore – precisa Lai – sembra però essere quello legato alla tariffa energetica che si vorrebbe intorno ai 25€ a Mwh per la durata minima di 15 anni e che il MiSE non è in grado di garantire. Persino la proposta del ministero di una tariffa intorno ai 35/37 € a Mwh parrebbe non essere una certezza. In un simile contesto di incertezze è ovvio che la soluzione si allontana – aggiunge l’esponente dipietrista -. E’ evidente che il ministro Passera e il sottosegretario De Vincenti non riescono a imporre la giusta spinta, autorevolezza e determinazione nei confronti di Alcoa ed Enel e non sono in grado di tessere strategie di medio e lungo termine finalizzate alla fornitura di energia elettrica a tariffa concorrenziale in modo da attrarre nuovi e seri soggetti, alternativi ad Alcoa. Purtroppo – aggiunge – il MiSE è incapace di proporre una strategia industriale tale da poter salvare una produzione strategica per il paese qual e’ quella dell’alluminio. Ormai – conclude Lai – anziché attrarre nuovi soggetti industriali il Dicastero dello Sviluppo Economico pare si sia specializzato nel far scappare i probabili acquirenti. I lavoratori di Alcoa, quelli degli appalti e i numerosi lavoratori interinali faranno sentire il loro disappunto con iniziative forti, decise ed eclatanti».