E’ questa la convinzione di un gruppo di ricercatori internazionali, autore di uno dei più grandi studi, a livello mondiale, di imagining cerebrale. Così sarà possibile sapere se un adolescente diventerà un forte bevitore o meno. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Nature” ed hanno analizzato ed individuato molteplici settori.
(unfinishedman.com)
La possibilità di conoscere se un adolescente diventerà un forte bevitore. Lo studio, condotto da un’equipe di ricercatori internazionali, ha permesso l’individuazione di un certo numero di fattori, basati sulla genetica, sulle funzioni cerebrali e su circa quaranta ulteriori diverse variabili. Questo ha portato a prevedere, con una precisione del 70% dei casi, quanti ragazzi diventeranno “pinge drinker”.
Il campione studiato dagli scienziati. Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati hanno sottoposto 2.400 adolescenti europei di 14 anni a una serie di valutazioni: sessioni di neuro-imaging, per valutare l’attività cerebrale e la struttura del cervello, test di valutazione del quoziente intellettivo, delle prestazioni cognitive, della personalità ed esami del sangue.
L’obiettivo della ricerca. “Il nostro obiettivo era quello di sviluppare un modello per capire meglio il ruolo della struttura e della funzione cerebrale, della personalità, dell’influenza ambientale e della genetica nello sviluppo di problemi di abuso di alcol negli adolescenti”, ha detto Robert Whelan, scienziato della University of Vermont e primo autore dello studio.
Il paragone con studi e ricerche passate. Lo studio è partito dai dati di una ricerca precedente, pubblicata nel 2012 su “Nature Neuroscience”, in cui gli stessi ricercatori hanno identificato le reti cerebrali che predisporrebbero alcuni ragazzi a comportamenti a rischio, come il consumo di alcol e droga. Nel nuovo studio i ragazzi sono stati seguiti per anni. Dall’analisi di una vasta gamma di variabili, i ricercatori sono riusciti a ottenere un modello di previsione abbastanza accurato in grado di predire chi a 16 anni d’età potrebbe diventare un forte bevitore. “Questo lavoro permetterà’ di avere a disposizione informazioni utili per interventi specifici e precoci nei portatori di profili a rischio in modo da ridurre l’incidenza di abuso di alcol negli adolescenti”, hanno concluso i ricercatori.