Di seguito in breve alcuni estratti e i principali punti affrontati:
Fair Play Finanziario: le regole della nuova disciplina finanziaria dei club di calcio mal si sposano con il contesto complessivo europeo dove negli ultimi anni i costi complessivi sono cresciuti di oltre il 30% e i ricavi non tengono il passo. C' è necessità quindi di una ristrutturazione complessiva della governance che punti alla programmazione a lungo termine e alla sostenibilità economica, creando club autosufficienti capaci di generare attraverso il proprio business le risorse economiche da reinvestire.
Le realtà analizzate nei loro punti di forza/debolezza:
Spagna:
- Fallimento della riforma dello scorso decenni che aveva creato le Sociedades Anónimas Deportiva (SAD)
- 20 club delle prime 2 divisioni spagnole hanno affrontato seri problemi economici
- Eccezioni di Barcellona(dettagli qui) e Real Madrid, che hanno mantenuto assieme all' Osasuna e all' Athletic Bilbao la forma di associazione sportiva. I due club hanno realizzato rispettivamente 32,3 milioni e 48,8 milioni di euro di profitti(2011/12)
- Problematiche sulla divisione del diritti TV sbilanciate verso i club più grandi
- Debiti totali delle prime 2 divisioni del calcio spagnolo: 3,5 miliardi di euro
- Tasse non pagate: 692 milioni
Italia:
- Società strutturate come entità private, S.R.L. e Società di capitali, assenza di una regolamentazione per incentivare le community ownership
- Juventus FC, AS Roma, SS Lazio sono S.p.a. quotate sul mercato italiano(considerazione personale, la quotazione dei club si è rivelata assolutamente fallimentare, il valore delle azioni dei 3 club dagli anni dell'ingresso nel mercato si è ridotto mediamente del 90%, in un solo caso e in un sono esercizio la Juventus ha corrisposto dividendi, i club hanno ricorso al mercato attraverso aumenti di capitale che non sono stati destinati alla sostenibilità economica complessiva e che hanno favorito pessime strategie di ricorso continuo all' indebitamento)
- Solo 19 club su 107 hanno riportato profitti(18% del totale), 1 club su 5 realizza utili(dati Report Calcio 2013)
- I debiti complessivi della Serie A ammontano a 2,6 miliardi di euro(dati Report Calcio 2013)
- Il ricorso cronico al debito ha creato un vincolo agli investimenti (a cui si è aggiunta una evidente incapacità manageriale) e ha privilegiato la spesa nel breve piuttosto che la programmazione a lungo termine
- Assenza di stadi di proprietà che riducono possibilità di incentivare il business
- Dal 2002 al 2012, 103 club sono falliti. 10 di questi in Serie A e B:
Serie A(2):
Parma(2004) and Fiorentina(2002)
Serie B:(8)
Ancona (2010), Messina (2009), Salernitana (2005), Torino(2005), Perugia (2005), Cosenza (2004), Ancona (2004),Napoli(2004).
- Le problematiche più evidenti si trovano nelle serie inferiori dove sono nate diverse iniziative di Supporters Trust/azionariato popolare che sono entrate in collaborazione coi alcuni club falliti. Es.
Fondazione Taras 706 a.C.: oltre 1200 soci e il 17,5% del Taranto FC 1927(dettagli qui)
Sosteniamolancona: Golden Share nell' US Ancona 1905 che attribuisce la nomina di 2 membri del cda e poteri particolari su alcune tematiche chiave della gestione del club(dettagli qui)
Germania:
- Solo 2 club sono di proprietà di privati, Wolfsburg(Volkswagen) e Bayer Leverkusen(Bayer), solo il Borussia Dortmund è quotato in borsa ma ha il suo azionista di riferimento in un'associazione di tifosi: eingetragener Verein (eV) (dettagli qui)
- La partecipazione delle associazioni dei tifosi è garantita per legge governativa dalla regola del 50 + 1(dettagli qui). Alcuni club, tra cui Hamburger SV e FC Shalke 04 sono al 100% di proprietà dei tifosi. Altri, come ad esempio il Bayern Monaco, sono strutturati con la presenza nelle quote societarie, con partecipazioni rilevanti ma non di controllo, dei principali sponsor dei club(Adidas e Audi dettagli qui)
- 14 club su 18 hanno chiuso i bilanci in positivo, e complessivamente la Bundesliga ha realizzato un profitto finale di 55 milioni di euro. (dettagli ricavi qui dettagli costi qui)
- I ricavi complessivi hanno superato i 2 miliardi di euro(+ 7,2% rispetto alla stagione precedente).
- le presenze medie negli stadi, 44.283, sono al primo posto di tutti i campionati di calcio a livello globale(dettagli qui)
Inghilterra:
- La maggior parte dei club inglesi della Premier League(11 su 20) sono di proprietà di investitori privati internazionali. 5 USA, 2 Russia, 1 Emirati Arabi, 1 Egitto, 1 Malesia, 1 Svizzera
- 56 i club che dal 1992 sono finiti in difficoltà economiche con alcuni fallimenti eccellenti es. Swansea, Leeds United, Portsmouth FC
- Nonostante sia il campionato più ricco al mondo, grazie sopratutto ai contratti sui diritti televisivi, mancano i profitti divorati dagli interessi sui finanziamenti ottenuti attraverso il sistema creditizio, un esempio è il Manchester United attualemte con circa 300 milioni di debiti e con circa 500 milioni pagati in interessi e commissioni dall'arrivo della famiglia Glazer
- Eccessivo ricorso al debito da parte dei proprietari per far fronte ai bisogni di risorse economiche
- I debiti complessivi sono oltre 2,4 miliardi di euro
- Le principali realtà di fan ownership si trovano nelle serie inferiori, nate come forma di salvataggio alcune hanno poi riceduto le quote ad investitori privati, altre hanno mantenuto il ruolo guida es: Carlisle United, Lincoln City, AFC Wimbledon(dettagli) e recentamente il Portsmouth FC(dettagli), o un ruolo rilevante come nello Swansea City(20% di proprietà dello Swansea City Supporters Trust, dettagli qui)
- Acceso dibattito istituzionale sull'estensione del Fair Play Finanziario ai campionati professionistici inglesi e sul ruolo del coinvolgimento dei tifosi(dettagli qui)
La presentazione completa in inglese qui: http://www.sportbusinesscentre.com/news/new-horizons/