Alcuni impegni programmatici personali.
Propongo alcuni temi, sui quali mi impegnerò particolarmente, qualora eletto.
Scuola e formazione:
Dobbiamo
rivedere gli investimenti ed i tagli effettuati in questi ultimi anni, in
ambito formativo e scolastico. I nostri giovani hanno sempre più bisogno di
strumenti adeguati per crescere culturalmente e socialmente. Per questo sono
necessari investimenti significativi nell'ambito dei bisogni educativi speciali , fortemente penalizzati da
interventi di tagli lineari non condivisibili, operati negli ultimi anni.
Inoltre, è necessario dare stabilità economica e occupazionale, ai docenti e a
tutto il personale del comparto generale della scuola. Dare stabilità significa
operare scelte di investimento significativo sulle professionalità dei docenti,
valorizzando percorsi di formazione degli stessi, al fine di premiare la
meritocrazia; parlare, però, di meritocrazia senza dare gli strumenti necessari
ai docenti, è deleterio e fuorviante. Investire sulla formazione dei docenti,
affinché possano trasmettere conoscenze e competenze agli studenti, è un passo
fondamentale per una rigenerazione del sistema scuola. Solo valorizzando i
docenti e tutti gli operatori del settore formazione e scuola, possiamo dare
forza e credibilità ai nostri giovani. In questo settore è necessario avviare un
processo di serio confronto co tutti gli attori; propongo una fase di analisi
in cui si coinvolgano forze sindacali, docenti e personale non docente,
genitori e studenti, per individuare percorsi condivisi di ottimizzazione delle
risorse. Un percorso di 5-6 mesi in cui raccogliere idee e proposte dalla base,
per poi fare sintesi politica e strutturare i percorsi necessari. Questo
rappresenterebbe un nuovo approccio di politica condivisa, con una seria
analisi delle necessità e delle prospettive possibili.
Gestione dei
rifiuti: Dopo il
NO alla costruzione dell’inceneritore, sul quale mi sono battuto, assieme alle
associazioni Coordinamento Trentino Pulito di cui faccio parte e a Nimby
Trentino, ISDE, Coldiretti e i 4 comuni della piana rotaliana che hanno pagato
di tasca propria il progetto alternativo “Progetto Cerani” è giunto il momento
di cambiare marcia. Per la
nuova legislatura che sta per partire, propongo una sorta di re-start sul tema
della gestione dei rifiuti, così strutturato:
-
Istituzione
di un tavolo programmatico, che raccolga rappresentanti delle associazioni
attive sul tema, università di Trento, rappresentanti delle comunità di valle e
della varie aziende coinvolte nella gestione dei rifiuti, al fine di definire
le linee guida per lo sviluppo di un piano generale dei rifiuti a carattere
provinciale. Tempo di lavoro: 6 mesi.
-
Elaborazione
del nuovo piano rifiuti, sulla base dei dati raccolti nella fase precedente,
con predisposizione del progetto generale provinciale. Tempo di lavoro: 6 mesi.
Sulla base
dei progetti elaborati, nel giro di altri 3-4 mesi si potrebbe dare avvio ad un
processo gestionale del recupero della materia ( non più rifiuti!), che
permetta di riciclare le materie prime, creare nuovi posti di lavoro, avviare a
chiusura le discariche trentine e chiudere definitivamente il ciclo dei
“rifiuti”, con piena soddisfazione dei cittadini che potrebbero godere di
abbassamenti della tariffa rifiuti, in conseguenza agli introiti generati da
una gestione industriale redditizia del comparto. Questa è una nuova visione da
blue economy, che propongo come soluzione per il nostro Trentino.
Mobilità sostenibile:Sulle basi della proposta di
Transdolomites, avviare l’iter procedurale per la realizzazione del “trenino
dell’Avisio”. In questa legislatura si potranno gettare le basi per predisporre
il progetto preliminare e poi quello esecutivo, ricercando i partner per
generare il percorso di realizzazione vero e proprio. Nel programma della forza che rappresento c’è
una chiara condivisione nel progetto e, quindi, sarà mia cura impegnarmi per
portare avanti tale prospettiva di mobilità sostenibile. Anche questa è una
visione da blue economy.
Sostegno alle imprese
e sviluppo ecosostenibile: Nell’ambito del sostegno alla piccola-media impresa, ai professionisti e agli esercenti arti e professioni, propongo
un sistema di approccio diverso di sostegno economico e formativo.Nel settore
delle costruzioni, in forte contrazione, propongo l’istituzione di un fondo
destinato al sostentamento del recupero del patrimonio edilizio esistente,
tramite interventi mirati alla ristrutturazione edilizia ed impiantistica, con
particolare riferimento al risparmio energetico. Il fondo potrebbe essere
sostenuto con parte del gettito fiscale derivante dai lavori stessi. Tale fondo
non vedrebbe una contribuzione diretta alle imprese, bensì ai proprietari degli
stabili che decidono di riqualificare i propri siti, siano essi cittadini
privati che imprese detentrici di immobili. Con tale sistema si potrebbe
generare lavoro per le imprese, le quali fatturerebbero e genererebbero il
gettito fiscale che auto-sosterrebbe il fondo stesso. Il sistema sarebbe
sostenibile, con opportune valutazioni periodiche e ricalibrazioni sui metodi
di erogazione dei contributi. Un sistema di sostegno di tal tipo permetterebbe
di dare ossigeno alle nostre imprese, senza tuttavia erogare contributi che non
producano benefici per la collettività. Con un sistema simile si avrebbero due
benefici sostanziali: creazione di lavoro per le imprese ed i professionisti e
recupero del patrimonio edilizio, con risparmi energetici e monetari
significativi per la collettività. Inoltre, ristrutturando secondo criteri
ecosostenibili, favoriremmo una politica di tutela ambientale, contribuendo a
migliorare il nostro ambiente, limitando emissioni di CO2 e sprechi energetici.
Agricoltura,turismo
e cultura:In
questi settori, a mio avviso strettamente legati tra loro, è necessario creare
maggiore sinergia. Nel campo agricolo è necessario creare una maggiore cultura
della coltivazione “bio”, ma quella vera! Meno chimica e più naturalità e
prevenzione nella gestione delle nostre colture. Ciò va legato al turismo in
maniera sistematica, per promuovere i prodotti della nostra terra, vissuti e
gustati nella nostra terra (agriturismo); in questo ambito è necessario
sviluppare percorsi di formazione continua per i nostri coltivatori, che devono
essere sostenuti per una gestione più compatibile delle nostre coltivazioni. In
ambito turistico, fare rete diventa indispensabile, per fronteggiare una crisi
profonda; e, in questo settore, vedo anche una rete dei musei e delle proposte
culturali, con un’unica regia provinciale da strutturare in maniera tale da
valorizzare tutte le espressioni territoriali esistenti. Una rete che ottimizzi
gli investimenti e tagli molti sprechi finora tollerati; ottimizzare, non
tagliare inutilmente, strutturando una rete culturale trentina.