Disegnare, infatti, gli aveva permesso non soltanto di sopravvivere ad una lunga prigionia che avrebbe potuto portarlo alla pazzia, ma anche e soprattutto di scoprire l’infinita bellezza di sondare le profondità della propria personalità, per capire meglio sé stesso e il mondo. Nonostante la longevità della sua arte, ha sempre preferito vivere la sua vita di pittore in modo schivo, lontano da ogni sorta di distrazione che lo potesse allontanare dalla sua ricerca della perfezione. Il suo cammino artistico ha preso come riferimento i grandi del passato che ha studiato, copiato e che ha fatto suoi.
Dal surrealismo ad una sua forma personale di impressionismo, fin quasi all’action painting, Aldo Alberti non si è mai risparmiato, ha continuato ad applicarsi nello studio e sperimentato, eppure durante una piacevole chiacchierata, con una vivida luce di vitalità e curiosità negli occhi si è rammaricato del fatto che “gli manchi ancora un poco per andare avanti”. Per lui una vita senza pittura è inconcepibile, dal momento che questa è diventata l’essenza stessa del suo essere.
Improvvisamente, chiacchierando e passeggiando fra le numerose tele si ferma, guarda un nudo femminile e con estrema delicatezza accarezza con un dito le forme del corpo, dolendosi di non essere riuscito a renderle dolci e aggraziate come lo sono in realtà. La serie di nudi femminili è impressionante, non si possono contare le tele dedicate a questo soggetto. Ma non si deve ricercare un motivo particolare in questa scelta del pittore, nessuna specifica ricerca di forme, nessuna spiegazione psicologica per questa sua fissazione: semplicemente ama le donne a tal punto da non annoiarsi mai a ritrarle, dipingerle e volerle immortale nelle sue opere.
La ricerca artistica di Aldo Alberti è semplice, quasi naturale; gli ultimi ritratti di nudi femminili sacrificano l’uso del colore, che è una prerogativa dominante di altre serie, a favore della ricerca delle linee del corpo e della vita. Le tele però sono anche la perfetta rappresentazione della personalità di Alberti, che è individuo estremamente semplice, trasparente e con una forte passione per la Bellezza. Il suo è uno dei pochi casi contemporanei in cui ci si trova davanti ad una persona e non ad un’ideologia artistica.
Aldo Alberti non vuole stupire o creare scandalo, vuole solo riuscire a completare quel cammino iniziato da giovane, che l’ha portato a sviluppare una sensibilità particolare ma che non si è ancora compiuto. I suoi lavori sono specchi che riflettono le passioni di un Maestro che non ha mai sentito la necessità di aggregarsi a movimenti artistici o a particolari filosofie. La sua arte ci parla semplicemente di un uomo e come tale va vissuta: come la più umile e chiara biografia che possa mai essere scritta su Aldo Alberti.