Roma 21 marzo 2014
La poesia che non dico,
quella che non merito.
Paura di essere due
sulla vita dello specchio:
qualcuno che dorme in me
mi mangia e mi beve.
Rimpiango di smemorare
l’ora in cui sono nata.
Rimpiango di non officiare
da ultima arrivata.
***
Tu scegli il luogo della ferita
dove dicemmo il nostro silenzio.
Tu fai della mia vita
questa cerimonia troppo pura.
Di notte al tuo fianco
le parole sono chiavi, sono chiavi.
Il desiderio di morire è sovrano.
Che il tuo corpo sia sempre
un amato spazio di rivelazioni.
E ancora mi azzardo ad amare
il suono della luce in un’ora morta,
il colore del tempo in un muro abbandonato.
Nel mio sguardo ho perduto tutto.
Chiedere è così lontano. Così vicino sapere che non c’è.
A domani
Lié Larousse