ALERT...l'allievo (Cina) mette in crisi il maestro (USA)

Da Roxioni
L'America ha paura di perdere la leadership mondiale!
Le dichiarazioni del "nuovo zorro" degli Yankee, sono tutte improntate in questo senso. Incolpa tutto e tutti, per come stanno andando le cose in America. Se la prende con la Cina (vedi post) con l'Europa, e chi più ne ha più ne metta. Ma sbaglio...o tutto è iniziato con i subprime statunitensi?
Gli USA si sentono danneggiati dall'attuale situazione in Europa, quando invece sono stati loro ad innescare la miccia! Prima di tutto i problemi economici del Vecchio Continente son in gran parte di ordine politico ( vedi post,) in secondo luogo molti sforzi nell'Eurozona vengono attuati congiuntamente con altri organismi, ad esempio con la Commissione Ue e la Banca Centrale Europea, e questo, per fortuna, elimina molti limiti. Poi secondo il Presidente "democratico", un ruolo importante nell'accentuare (l'inevitabile secondo me) rallentamento dell'economia americana, lo hanno avuto anche i disordini in Medio Oriente. E su questo sorvoliamo perchè tutti sanno come stanno le cose. Riguardo la Cina invece, gli USA  (dal disgelo di quarant'anni fa) hanno iniziato proprio con il dragone la loro globalizzazione, sfruttando tutto ciò che era sfruttabile. Ora che la Cina è diventata un gigante economico, con tanto di voce in capitolo (11 settembre 2001 fa parte dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization, WTO), divenendone il 143° stato membro) pretenderebbero di regolarizzarne i flussi commerciali. All'epoca dell'adesione al WTO nessuno prevedeva come l'open door policy della Cina, per quanto scontata, fosse ancora tutta da verificare nelle sue ripercussioni, specie verso il commercio con gli altri paesi. Ora si parla di strapotere del gigante asiatico, si da colpa al cambio favorevole e ad altri fattori contingenti. Ma la verità nuda e cruda sta invece nella forza del Dragone in materia di esportazioni, che va a scontrarsi con il dato odierno del deficit commerciale degli Stati Uniti. A questo punto gli scenari che potrebbero aprirsi sono tutti da scrivere, sperando che non siano soltanto pessimistici.

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