Con la prefazione di Sabina Guzzanti.Sono donne, sono in tre e hanno deciso di sfidare il regime dell’ultimo Zar di Russia. Putin le ha spedite in prigione e le loro chitarre hanno smesso di suonare, ma la lotta disarmata contro la censura di Stato continua. Free Pussy Riot!, scritto con la penna ironica e pungente di Alessandra Cristofari, svela la storia della punk band, riportando notizie inedite e segreti che sinora erano stati taciuti e raccontando, con rigore e dovizia di informazioni, la nascita del movimento, le ragioni della protesta, il contesto storico, politico e religioso che la circonda, e poi ancora: gli arresti, le esibizioni di forza di Putin, la Chiesa ortodossa, la repressione dei dissidenti. Un viaggio magmatico nell’universo della politica russa, che rende testimoniaza a chi ha avuto il coraggio di spezzare con la propria parola il cemento dell’ingiustizia: Anna Politkovskaja, Alexander Litvinenko, Anastasia Baburova, Natalya Estemirova, Leonid Razvozzhayev sono solo alcune delle voci che si sono sollevate contro la censura e l’imbavagliamento del sistema russo. Quando poi è la musica a diventare protesta politica, tacere è davvero un delitto.
Con la prefazione di Sabina Guzzanti.Sono donne, sono in tre e hanno deciso di sfidare il regime dell’ultimo Zar di Russia. Putin le ha spedite in prigione e le loro chitarre hanno smesso di suonare, ma la lotta disarmata contro la censura di Stato continua. Free Pussy Riot!, scritto con la penna ironica e pungente di Alessandra Cristofari, svela la storia della punk band, riportando notizie inedite e segreti che sinora erano stati taciuti e raccontando, con rigore e dovizia di informazioni, la nascita del movimento, le ragioni della protesta, il contesto storico, politico e religioso che la circonda, e poi ancora: gli arresti, le esibizioni di forza di Putin, la Chiesa ortodossa, la repressione dei dissidenti. Un viaggio magmatico nell’universo della politica russa, che rende testimoniaza a chi ha avuto il coraggio di spezzare con la propria parola il cemento dell’ingiustizia: Anna Politkovskaja, Alexander Litvinenko, Anastasia Baburova, Natalya Estemirova, Leonid Razvozzhayev sono solo alcune delle voci che si sono sollevate contro la censura e l’imbavagliamento del sistema russo. Quando poi è la musica a diventare protesta politica, tacere è davvero un delitto.
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