Nelle sue iniziative in campagna elettorale questo tema dei costi è molto sentito?
«La gente chiede che in un momento di crisi come questo la politica sia sobria e dia il buon esempio, tagliando i privilegi e risolvendo con urgenza i problemi del Paese, come questo governo sta facendo».
Che giudizio dà del voto per l'arresto del deputato Pd Genovese?
«Ricordo che nella votazione noi eravamo presenti oltre l’80%, i grillini assai meno. Siamo sempre stati rispettosi della magistratura, oggi chiediamo che si faccia luce rapidamente. Non si può accettare che vicende come questa pregiudichino l’immagine di una politica che sta cambiando: noi rappresentiamo una nuova classe dirigente che non ha responsabilità sul passato».
Lei è stata portavoce delle primarie di Bersani. Ora è diventata una front-woman del PD renziano ...
«Facciamo tutti parte dello stesso partito, e non vorrei che qualcuno lo dimenticasse per difendere vecchie correnti. Alle ultime primarie ho votato Cuperlo, e dunque penso di poter dire credibilmente che questo governo sta dando segnali di sinistra, attaccando sacche di privilegio e facendo una seria operazione di redistribuzione della ricchezza».
E il decreto lavoro?
«Ne do un giudizio positivo. Raccoglie le istanze delle imprese e dei lavoratori, con la semplificazione dei contratti termine favorisce l’accesso dei giovani al mondo del lavoro garantendo una contribuzione adeguata e la tutela della maternità».
Perchè ha scelto di candidarsi alle europee?
«Mi è stata proposta la candidatura dal segretario Renzi e io ho ritenuto di mettermi a disposizione. Ho apprezzato l’idea di mettere in prima linea una nuova generazione. Per me è importante misurarmi con la sfida delle preferenze: lo sto facendo cercando si stringere un contatto diretto con i cittadini. Ho già fatto oltre 8mila chilometri, 110 iniziative in 80 Comuni. Alla fine il mio budget sarà intorno ai 50mila euro».
Percepisce in questa campagna un sentimento antieuropeo?
«Per troppo tempo l’Europa è stata percepita come distante e burocratica. La vera sfida è cambiare l’agenda europea degli ultimi anni, riaccendere nei cittadini una speranza di cambiamento anche verso Bruxelles».
Di solito però alle europee prevalgono motivazioni di voto di tipo nazionale...
«Sono due temi connessi. Questo è un voto fondamentale per non arrestare il cambiamento in atto in Italia, ma anche per cambiare l’Europa. E voglio ricordare che il M5S, isolato da tutte le famiglie europee, non conterà nulla nel nuovo Europarlamento».